Ammirazione
Se fossi un uccellino
volerei sulla tua finestra
non mi muoverei
non farei alcun rumore
e immobile e in silenzio
rimarrei ad ammirarti
Quando il tempo sta passando
vorresti non passasse mai
quando il tempo ormai è passato
avresti voluto passarlo diversamente
E allora accendo un’altra sigaretta
e tiro dopo tiro uccido la noia
uccidendomi io stesso;
mi giro e mi rigiro
e quel ch’è stato dolce
ora è ancor più acre dell’amaro.
Posso bere un calice di vino
e non sentire il suo sapore,
posso stringere la mano di una donna
e non sentire il suo calore.
E ora che il cielo ha finito le mie lacrime,
e la luce del sole è ormai accecante,
e il suono della gioa è ormai rumore.
Nel paese della solitudine
il vento impazza tutto il giorno e mi chiedevo:
dove prende la forza per soffiare così forte?
Nel paese della solitudine
le nubi oscurano il sole e mi chiedevo:
da dove vengono tutte queste nuvole?
E dunque cammino per la strada,
e il profumo dei fiori
e le parole della gente
e le risate dei bambini
e la luce delle stelle
ogni cosa attorno a me non ha colore
e mi chidevo:
Se il cielo potesse bruciare,
lo brucieresti per un po’ di luce?
Tramonto
Steso su di un prato,
Di poco s’intravede
il sole cade a valle;
l’azzurro si scurisce,
e a poco a poco sale
pensieri contrastanti;
per poco un raggio verde,
meno che un momento
cattura tutt’un mondo;
steso su di un prato,
schiacciato sotto il cielo,
mi perdo nell’eterno.
c’é stato un tempo
dove la luce del giorno
durava più del buio della notte,
e la speranza d’un sogno
era men che meno alle porte,
Non è più, com’era allora
interminabili nottate,
costellazione di ricordi,
e sovrumana malinconia.
Chiuso in quest’immenso
abbraccio il passato come un vecchio amico.
Da fuori
s’illumina la stanza
ma quando apro la finestra
la luce è già scomparsa
un uomo e una donna che litigano,
raccontano una storia
e il suono della vita
e il rumore della mia
in breve mi fingo vero
e il pensier mio vola;
Siamo fatti di chiassosi silenzi
e di fragile coraggio
Cado e mi rialzo
cado e mi rialzo
è triste mentre vado giù
pensar di non tornar più su
i miei occhi li tengo chiusi
dopo aver guardato il sole
ma lo stesso riesco a vedere
le mie orecchie le ho tappate
dopo aver udito i tuoni
ma lo stesso riesco ad ascoltare
la mia voce si è stancata
ad urlare contro il nulla
ma lo stesso puoi sentirmi
e aspetto aspetto aspetto
è un attimo così, un attimo di più
e attendo attendo attendo
la luce del mattino schiarire il cielo blu
Credo a tutto quel che vedo
a ciò che ascolto e tocco
credo nel silenzio di chi mi sa capire
e nelle stupide innocenze
credo negli sguardi all’improvviso
e alle gioie urlate fuori
credo nelle incertezze
e nelle parole sussurrate
credo nelle lacrime, di gioia o di dolore
e nei sorrisi spontanei
credo nell’odio e nell’amore
e alle fiabe per bambini
Com’è triste guardar gioia
quando gioia è così rara
e com’è amaro guardar vita
con occhi altrui
di tutto questo
non ci resta niente
è solo quando hai niente
che apprezzar tutto è facile
ma è proprio quando hai tutto
che non rimane proprio nulla
Più nero del nero
è solo quand’è tutto bianco
ma più bianco del bianco
nè il giallo, il verde e il rosso
Qua piove,
eppure il sole splende
e non ci sono nuvole,
forse è il cielo che piange
qui fa molto male,
eppure non scorre sangue
e non sento alcun dolore,
forse è l’anima che piange