Veronica F - Poesie

Scivolo e ritorno Tratta da “Fatti di panna montata.blog”
(Gaia s.r.l., Roma 2020, pag. 297)

 

Scivolo e ritorno in un nuovo giorno,
cerchi perfetti si muovono
roteo e giro su me stessa,
incrocio, mi rigiro nel sorriso della sua camicia chiara
gambe danzanti sotto il tavolino
lo guardo nella pelle accarezzata dal bel volto
lo sguardo cade su capelli, occhi che mi fanno palpitare.
Muri che sorreggono,
parole che volano
torno a ballare nella luce che m’abbaglia;
accecata nel buio della notte una presa mi trascina
nell’affanno lo cerco, non lo vedo, non c’è
e ritorno sulle note di ruote scivolando nel vento,
chiudo gli occhi e lo sento
in me la musica d’una immagine dipinta nel sussulto del cuore
scoppia, resto a ruotare senza scappare
scivolo e ritorno in un cerchio d’equilibrio intorno.
La strada, il cielo,
me che in un istante son caduta di fronte a te
e nell’attimo di ogni secondo ancora rimani in me.


 

Rifugiata nell’erba Tratta da “Fatti di panna montata.blog”
(Gaia s.r.l., Roma 2020, pag. 255)

 

Passi silenziosi lungo carraie desolate
soffici appoggi sorreggono
muti sussulti difficili da ignorare,
mi rifugio nell’erba sdraiata fra onde smosse dal vento
intanto verdi fili m’accarezzano il volto
in un profumato solletico.
Abbracciata dal sole lo miro negli occhi pare un dio,
in semicerchio lontano linee gemelle tonde, basse, alte
s’inginocchiano a lui.

L’assenza di rumore brilla nell’aria incantata
di spazi proibiti
mentre la rosea pietra d’amore
deposta in un giaciglio di fiori nascosti nel tronco spezzato
scompare,
è un pianto di estrema distanza impossibile da colmare.
Angoscia conosciuta e dimenticata torna colorata di rosa
catturata nel palmo della mano mi porta lontano,
s’arresta,
resta la solitudine non mutabile nell’abbaglio segreto
di catapultare tutto al vento leggero.
Rarefatto nell’aria in un soffio restando solo io
sola in un prato di primavera.


 

Voce di vento

 

Voce di vento
sorvoli il bianco schieramento,
ti muovi in ogni direzione
scuotendo pulsione.
Un albero disteso sulla terra, sotto il suolo,
mentre i capelli di una donna vanno altrove.
Ali piumate di un vento leggero,
aria indefinita
evanescenza senza limiti.
Un volto si scompone sulla testa è il vento
cancella i pensieri,
aria purificatrice, pulisce alleggerisce,
protegge cose non dette.
Schiaffo di vento giungi violento
distruggi, crei rottura
per poi tornare a viaggiare
su fuscelli di ruote dispersi nell’aria.
Voce di vento
suono d’amore,
mi fermo, t’ascolto
mi scoppia il cuore
s’espande nel soffio profondo della tua voce.
Tu voce, dolce vento di poesia.
Veronica F
Aria,
alimentatrice di un fuoco di passione


 

Veronica e Davide ignorano l’amore se nonché quello inteso come incontro di sesso; lui a caccia di calore umano nella cupidigia delizia di invitanti proposte, lei nella sua femminilità bestiale e angelica, è calda, appassionata, travolgente e disponibile a situazioni che non le procurano autentica felicità, entrambi desiderosi di altra forma d’amore infrangibile e vera.
Una dimensione quasi fantastica nella perdita di ogni centro di gravità, in un moto perpetuo sul cui fondo si ripropone implacabile il vuoto esistenziale.
Scorre sulla linea del tempo la storia di uomini e donne insoddisfatti, annoiati, sballottati in precoci disagi interiori, nei quali si affievoliscono le più nobili aspirazioni in tante situazioni vissute nel loro essere esteriore, leggero rendendo i soggetti deboli e incapaci di reagire.
Personaggi guidati dal destino alla continua ricerca di qualcosa o qualcuno.
L’uno di fronte all’altro in uno sfuggevole sguardo d’intesa, quando la luna copre il sole s’incontrano, si cercano e nei loro corpi è impalpabile passione, disincanto di ogni certezza, nessun senso e regole nella bellezza dell’amore.

 

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Una curva ascendente di merletti si apre in un culmine di bouquet poi ancora merletti discendenti e al suo interno per Davide c’è il tutto,
provando solo a cambiare se stesso per giungere a lei.

Veronica chinandosi su di lui gli accarezza i capelli pronunciando il suo nome con voce melodiosa, unica stella del cielo fissa nel cuore di Davide in un punto preciso sopra l’orizzonte; l’amore violentemente ritorna in una raffica calda che s’arresta, resta in una poesia d’amore nella più pura felicità dal gustoso, corposo sapore di panna montata.
Bookblogger & Veronica, vera protagonista della sua stravaganza, sono un insieme di voluttuose onde di meringa lavorate ad opera d’arte come leggeri strati in movimento di chiaro tulle in un cerchio perfetto di nuvola rosa, al cui centro risiede un cuore ripieno di panna montata.
E se per caso la notte doveste vedere una blogger aggirarsi tra le strade, sappiate che sta andando dal suo cavaliere perché ha voglia di vederlo e amarlo!


 

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Qua e là fra le pagine del romanzo squisite ricette alla panna montata!

 

Zuccotto candito

Tipico dolce della tradizione culinaria fiorentina, le cui origini risalgono alla regina di Francia, Caterina de’ Medici, nipote di Lorenzo il Magnifico che per celebrare l’arrivo di ambasciatori spagnoli commissionò un dolce per uno sfarzoso banchetto a Bernardo Buontalenti, uno dei massimi artisti e intellettuali della seconda metà del XVI secolo, nonché il leggendario inventore del gelato. 

L’artista diede vita a un semifreddo originariamente noto con la denominazione “Elmo di Caterina” dato che si pensava fosse stato fatto all’interno di un elmo in uso alla fanteria; la moderna versione dello Zuccotto però risale agli anni ‘30 del Novecento e da principio si caratterizzava con ingredienti assai diversi da quelli che conosciamo oggi.

 

Montare a neve cinquecento grammi di panna per dolci e settanta grammi di zucchero a velo da amalgamare delicatamente a duecentocinquanta grammi di mascarpone, poi incorporare mescolando la frutta candita tagliata a piccolissimi dadini, mandorle tritate e gocce di cioccolato bianco, infine far riposare il composto in frigorifero.

Rivestire lo stampo di una ciotola (dal diametro di venti centimetri) su tutta la superficie interna di trasparente pellicola; quanto basta imbibire nel latte i Pavesini al gusto caffè e, ad uno ad uno stendere sulla cupola del largo recipiente, alla base e tutt’attorno, i biscotti inzuppati adagiandovi sopra metà della crema preparata e su di essa deporre uno strato ancora di biscotti aggiungendo la restante crema. 

Per finire creare la base del dolce mettendo stavolta Pavesini non inzuppati.

Far raffreddare per alcune ore lo Zuccotto in congelatore e prima di servirlo capovolgere lo stampo su un inusuale piatto da dessert decorando il bordo con amarene sciroppate e bianca panna montata.


 

Presentazione del romanzo FATTI DI PANNA MONTATA.BLOG di Veronica F realizzata in diretta online martedì 23/02/2021 presso la Libreria La Feltrinelli di Via Farini-Parma.

 

https://fb.watch/3RIUUh1Yw7/


 

Recensione del mio romanzo FATTI DI PANNA MONTATA.BLOG sulla pagina Cultura della Gazzetta di Parma

 

RECENSIONE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Intervista in diretta a Radio Parma con Andrea Gatti relativa al mio romanzo FATTI DI PANNA MONTATA BLOG

 

https://www.facebook.com/watch/?v=3459814620800262