Vincenzo Tufano - Poesie

Ascoltate, adulti, i ragazzi

nei loro occhi c’è un mondo nuovo

e tra le loro mani ci sono soluzioni coraggiose.

Ascoltate, uomini, i ragazzi

è in loro che si cela la Vita.

 

TV


 

Hai lasciato tracce della tua disinvoltura

sull’orlo della porta di un poeta

sofferente.

Ora la luna scende di sera

e fa luce su ogni goccia del sangue

che ho perduto per Amore

e passano i volti sgualciti

e le mani stanche

e gli occhi bassi.

Ti ho cercato urlando forte

il nome di un uomo che non è mai esistito

e ho pianto sul davanzale

su cui i petali appassiti sono caduti

e dalle lacrime è nato un fiore che sa

d’assenza.

Un fiore che non conosce primavere,

ed è per questo, Amore, che ti dedico

la pioggia di questa mia

vita.

 

TV


 

Il mondo ha avuto una Donna

che ha cambiato ogni arte,

passione,

amore,

dolore.

Il suo nome è:

Frida Kahlo.

A lei devo la salvezza della mia anima.

Con amore,

il tuo veneratore

più spietato.

 

TV


 

Ho pensato di darti

la mia vita in mano

e regalarti ogni respiro

ch’al cuore pesa in questa

mia età.

Le lacrime nascoste che hai

visto cadere.

Tu e tu soltanto:

Mamma.

 

TV


 

La Poesia m’ha saputo cullare

quando anche mia madre

dimenticava che, anche gli uomini,

hanno bisogno di braccia in cui

sognare.

 

TV


 

Sulle giostre del parco non giocano i bambini

e sulla riva non passeggiano amanti,

nel castello artato non ci sono regnanti.

Sento il vuoto ansimare nell’aria

respiro il profumo dei Limoni

e immagino lunghe distese d’erba.

Fiori vermigli mossi dal vento,

acqua che scorre creando un sentiero,

e immagino te, nuda, a correre nel prato

e portarmi l’amore.

 

TV

 


 

Dicono che sorrido poco, che non piango mai che sia per gioia o per dolore.

Dicono della mia voce malinconica e del mio animo tormentato, diffidente, impaurito.

Odio le lacrime, e odio anche sorridere quando devo coprire squarci enormi lasciati da passanti.

Mi dicono dello sguardo appassito che lascio cadere su tutto ciò che passa davanti alla mia ombra, sulle persone che amo e che, talvolta, odio.

Dicono che Venezia sia bellissima perché è la città degli innamorati, di quelli che si tengono la mano e si promettono eternità. Io, Venezia, la odio perché non c’è eternità per me, perché mi ha insegnato ad amare l’amore e poi l’ho perso. Perché nelle sue piazze non c’è nessuno che mi guardi promettendomi amore.

Dicono che sogno troppo o troppo poco, ed è vero. Sogno per me, mai per gli altri.

Dicono che io sia innamorato, sono innamorato si, della vita, del sesso, dell’alcol, e di quelle promesse fatte realtà, fiori fatti parole, parole fatte disegni e progetti, e amo l’indifferenza, perché mi manca la realtà, le parole, i disegni e anche i progetti.

Dicono sia un beato tra la bellezza, la sensibilità. Odio questa bellezza che non lascia trasudare sentimenti, bellezza fatta plastica, che assomiglia a statue prive d’amore. E odio anche la sensibilità che mi porta dentro alle cose, dentro alle persone, dentro alle loro case distrutte. Io vorrei starmene fuori, e guardarmi vivere, carezzare la mia immagine nell’acqua lagunare veneziana e sapere che qualcuno, forse, un giorno, mi dirà amore eterno, promesse, progetti, disegni.

 

TV


 

Il bambino caduto dalle braccia materne,

la baracca catastrofizzata da una bomba improvvisa,

il cuore palpitante muore,

urla. Pianto. Singulti.

Polvere che annerisce il cielo

della Siria annientata.

Non c’è tempo per amare questa umanità

loro l’inferno lo hanno già conosciuto.

Sono le lacrime,

di chi sporadicamente sopravvive,

che sanno di fosgene.

 

 

TV


 

Ed ora serve tempo,

il tempo per ricordarsi di dimenticare.

Il tempo giusto per capire

che non c’è più

Niente.

Ora lasciamoci il tempo

per capire che

tutto

quell’amore promesso

ha lasciato il posto

ad un

Silenzio assordante.

 

TV


 

Io non soffro di complessi.

Io soffro di realtà;

Realtà nude che tentano di nascondersi

dietro a veli inesistenti.

Realtà che mi squarciano.

 

 

TV