Ascoltate, adulti, i ragazzi
nei loro occhi c’è un mondo nuovo
e tra le loro mani ci sono soluzioni coraggiose.
Ascoltate, uomini, i ragazzi
è in loro che si cela la Vita.
TV
Hai lasciato tracce della tua disinvoltura
sull’orlo della porta di un poeta
sofferente.
Ora la luna scende di sera
e fa luce su ogni goccia del sangue
che ho perduto per Amore
e passano i volti sgualciti
e le mani stanche
e gli occhi bassi.
Ti ho cercato urlando forte
il nome di un uomo che non è mai esistito
e ho pianto sul davanzale
su cui i petali appassiti sono caduti
e dalle lacrime è nato un fiore che sa
d’assenza.
Un fiore che non conosce primavere,
ed è per questo, Amore, che ti dedico
la pioggia di questa mia
vita.
TV
Il mondo ha avuto una Donna
che ha cambiato ogni arte,
passione,
amore,
dolore.
Il suo nome è:
Frida Kahlo.
A lei devo la salvezza della mia anima.
Con amore,
il tuo veneratore
più spietato.
TV
Ho pensato di darti
la mia vita in mano
e regalarti ogni respiro
ch’al cuore pesa in questa
mia età.
Le lacrime nascoste che hai
visto cadere.
Tu e tu soltanto:
Mamma.
TV
La Poesia m’ha saputo cullare
quando anche mia madre
dimenticava che, anche gli uomini,
hanno bisogno di braccia in cui
sognare.
TV
Sulle giostre del parco non giocano i bambini
e sulla riva non passeggiano amanti,
nel castello artato non ci sono regnanti.
Sento il vuoto ansimare nell’aria
respiro il profumo dei Limoni
e immagino lunghe distese d’erba.
Fiori vermigli mossi dal vento,
acqua che scorre creando un sentiero,
e immagino te, nuda, a correre nel prato
e portarmi l’amore.
TV
Dicono che sorrido poco, che non piango mai che sia per gioia o per dolore.
Dicono della mia voce malinconica e del mio animo tormentato, diffidente, impaurito.
Odio le lacrime, e odio anche sorridere quando devo coprire squarci enormi lasciati da passanti.
Mi dicono dello sguardo appassito che lascio cadere su tutto ciò che passa davanti alla mia ombra, sulle persone che amo e che, talvolta, odio.
Dicono che Venezia sia bellissima perché è la città degli innamorati, di quelli che si tengono la mano e si promettono eternità. Io, Venezia, la odio perché non c’è eternità per me, perché mi ha insegnato ad amare l’amore e poi l’ho perso. Perché nelle sue piazze non c’è nessuno che mi guardi promettendomi amore.
Dicono che sogno troppo o troppo poco, ed è vero. Sogno per me, mai per gli altri.
Dicono che io sia innamorato, sono innamorato si, della vita, del sesso, dell’alcol, e di quelle promesse fatte realtà, fiori fatti parole, parole fatte disegni e progetti, e amo l’indifferenza, perché mi manca la realtà, le parole, i disegni e anche i progetti.
Dicono sia un beato tra la bellezza, la sensibilità. Odio questa bellezza che non lascia trasudare sentimenti, bellezza fatta plastica, che assomiglia a statue prive d’amore. E odio anche la sensibilità che mi porta dentro alle cose, dentro alle persone, dentro alle loro case distrutte. Io vorrei starmene fuori, e guardarmi vivere, carezzare la mia immagine nell’acqua lagunare veneziana e sapere che qualcuno, forse, un giorno, mi dirà amore eterno, promesse, progetti, disegni.
TV
Il bambino caduto dalle braccia materne,
la baracca catastrofizzata da una bomba improvvisa,
il cuore palpitante muore,
urla. Pianto. Singulti.
Polvere che annerisce il cielo
della Siria annientata.
Non c’è tempo per amare questa umanità
loro l’inferno lo hanno già conosciuto.
Sono le lacrime,
di chi sporadicamente sopravvive,
che sanno di fosgene.
TV
Ed ora serve tempo,
il tempo per ricordarsi di dimenticare.
Il tempo giusto per capire
che non c’è più
Niente.
Ora lasciamoci il tempo
per capire che
tutto
quell’amore promesso
ha lasciato il posto
ad un
Silenzio assordante.
TV
Io non soffro di complessi.
Io soffro di realtà;
Realtà nude che tentano di nascondersi
dietro a veli inesistenti.
Realtà che mi squarciano.
TV