Poesie
Accompagnami.
É un gioco il mio camminare:
un saltello,
un passo doppio,
un rapido scatto laterale.
Poi mi arresto.
E lei, lì,
che attende una mia ripartenza.
Sembra dire: vai avanti tu altrimenti io mi perdo.
Ma non sa quante volte mi son perso
ed ho dovuto ricominciare
lontano da tutti.
Compreso lei.
Ora vorrei finalmente parlare chiaro
e le dirò:
non va più bene!
che mi sento diverso e sono stanco di trascinare tanto caos.
E saprà che trasporto con lei tutti i dolori che la luce mi impone.
Ma quando luce non è,
ed io potrei immaginare le parole per disgiungere questa strana convivenza,
lei si nasconde a me.
E mi ritrovo a non sentire il cuore
e non avere più desiderio di luce.
Idilli.
Legati da nessun abbraccio
amavamo senza conoscere labbra
con desideri senza parole.
E il pane lo facevamo bastare
Contratti
Bagnati da morbida bellezza
I tuo occhi fissano punti
su cui non cadere.
Fiamme di nervi i tuoi muscoli
diretti verso un sofferto parlare
Implorano tregua.
Le tue mani, piume di uccello,
disegnano stanchi sogni,
e tracciano solchi precisi
nella pietra della memoria:
“Io cedo a te il mio pianto
a te dono i miei timori.
Giocaci fin quanto potrai
tra porte aperte
balletti di tende e odore di vento.
Riceverai sorrisi
e passi notturni.
Ricoveri di speranze.
Di attese”.
Vite riposte in scatole vuote.
Senso
Il senso di una immagine.
Salutavamo gli angeli.
Noi.
Tu sorridevi ai demoni.
Tuoi.
Il senso dei giorni.
Erano mattini di miele
Eran meriggi di sale
Erano sere di male.
Il senso di abbandono
La storia si ripete sempre.
Tu lo sapevi che la notte é fatta
per non esserci mai.