L’ISOLA DEL TESORO

Mia cara: finalmente domenica
vieni, vola da me
vieni sull’isola dimora dei poeti
ti porterò fuori dalla corsa che non vinci
fuori dalla santità del potere
Vieni col più povero di tutti
sarò il tuo tesoro a cui avevi rinunciato
la dolce vita che ti raccontava tua madre
Vieni col tuo corpo e con la tua mente
Canteremo la notte, danzeremo il giorno
multeremo i poliziotti disonesti
distruggeremo i muri dei Pink Floyd
e venderemo coraggio ai passanti
Se arriverà l’inverno giocheremo a fare come gli altri
Saremo l’incubo dei piccioncini e
il sogno degli amanti
Vieni sull’isola, vieni da me
vieni con me.


 

LONTANO DA TE

stamattina ho adottato un giornale abbandonato
…..cinico provava a divertirmi,
da lì a te è stato un attimo
mi è arrivato il tuo odore e
Il tassista si è imbarazzato
Sono sceso al giardino botanico e
ti ho trovata lì, scintillante, inebriante
Tanta gente tutt’attorno
tutti sentivano pochi carpivano
Una donna turca ha invidiato tanta forza e tanta bellezza in un sol fiore:
ciò mi ha reso fiero di esserti caro
Nel pomeriggio ho perso il lavoro
solo perché parlavo la tua lingua:
ciò mi ha reso fiero di averti così a cuore
Calata la notte, bendato ho scelto una carta
la donna di quadri, la meno religiosa,
mi ha ricongiunto al Signore mio Dio.


L’OROLOGIO

Tic tac tic tac, arriva col sole
poco prima di colazione
Al tramonto scappa
tic…..tac: mi nutre e mi addormenta
scompare e poi torna tic tac tic tac
il suo respiro cantato
spegni lo stereo e accendi il silenzio inizia con un tic, continua: tac.
Morbida sopra, morbida sotto
vuoi penetrare  quel suo odore di frutta, d’olio d’oliva
Altri tic, altrettanti tac
i suoi occhi aiutati, l’aspetto castigato,
il suo polso vestito
misura il tempo
misura l’amore
tic tac, tic tac,
tic tac,
tic