I miti pomeriggi d’ottobre

C’eran miti i pomeriggi d’ottobre
nei pastrani marroni
quando il sol lieve carezzava i cuori.
D’uno scherzo d’amore
crogiolavamo felici e crudeli
tra le strade sicure.
I nostri visi tersi
innocenti arrossivano,
innocenti adiravano.

Ora non so se il tuo, come il mio,
porta i solchi del tempo cinerino
o se si è conservato cristallino.
Tuttavia poco importa
se tu ancora i segreti perni serbi
dei miti pomeriggi d’ottobre
e se ancora ti carezza il sole.

Ciò che conta son io
che intanto mi fletto
a scrutar nei viluppi di memoria,
unendo e disunendo,
un segno di certezza.
Ma il certo non è possibile;
sta in un tempo impossibile.

Così le strade, fattesi straniere,
vedono ora un uomo
dalla memoria di fumo
a cui solo l’idea resta
dei miti pomeriggi d’ottobre.


Viali di cipressi

Possenti e vegliardi cipressi,
geometrie schive intonate,
disposte in filari perfetti
con snelle radici piantate,
a voi v’è stato dato da natura
un compito d’origine oscura.

Del silenzio mistico culmini
serbate le spoglie estreme
non scotendo i quieti uomini
cercanti chiamate supreme.
A voi vi tocca l’incombenza strenua
d’attendere noi della stirpe di Eva.

Spandete pace e armonie
uniti a calma e mistero
che son antitetiche spie
del nostro carattere intero.
Eppur sopiam tra i viali fascinanti
rimanendo pur sempre riluttanti.

Ma qualcosa tradiamo
se prima di ritornare
ai crocicchi di catrame
un poco contempliamo.


Contemplo

Contemplo
Il baluginare lieve del cielo
ch’è un tappeto bluastro di mistero,
il lastricato petrolio lacustre
rimirato da eburnee balaustre,
il flutto impetuoso sulla battigia
mosso dai nembi d’una giornata bigia,
il riso fulgido d’un bimbo d’ebano
e quel d’un vecchio con vasi di sesamo,
l’aria aurea di vetro nell’albore,
che ridipinge il mondo di colore.

E poi la carne nella carne,
le salate stille di gioia
e pur quelle amare di odio,
l’affetto assurdo d’una madre
e quello d’un austero padre.

E una storia d’uomini,
una lirica d’amore
o d’eterno rancore…

Eppur tutto questo non basta
perché
un diadema di spine
mi lambisce il cuore
e rivoli di sangue
grondano nell’anima.