Il cielo dell’estate

Si spalanca il cielo dell’estate
nei tuoi occhi
e io bevo di te
a sorsi pieni.

Si schiude la tua bocca morbida
e la voce dolce si fa carezza
che mi abbraccia
di un sorriso nuovo.

Le tue mani forti
con sorpresa
non sono più prudenti
e mi cercano, sbadate, senza alcun timore

…. forse le barriere del tuo inverno
si stanno sgretolando

…. forse le nostre anime
si erano già intese fra le lacrime
quando eravamo un passo indietro
e ora si affacciano con prepotenza
alle nostre finestre aperte
a questa brezza leggera, zingara
che danza invitante

…. forse non è più tempo di celarsi
al senso nuovo
di questo silenzio denso
e ricco di promesse fra noi.

(Mita Feri 27/07/2015)


Coralli di fuoco (sotto la superficie del mare)

Coralli di fuoco
si dimenano prepotenti
come dita ansiose
nel cercare, nello sfiorare.

Sono anime che galleggiano
si lambiscono, si sfrangiano
sotto la superficie morbida
di un manto caldo
mosso da un dono d’amore.

Bolle trasparenti si agitano
fra spruzzi di seta d’argento
si innalzano verso l’aria
per respirare orizzonti nuovi.

Correnti ora calde, ora fredde
si alternano in emozioni
nascoste fra le onde
che si increspano
e si fanno e disfanno, leggere
come fragore di ali di farfalle
che si liberano nella pancia del mondo

e tutto il mare ne è scosso
e si abbandona languido
e si ripiega stremato
nell’assalto di quel fuoco calmo
ma vittorioso
che serba i colori dell’alba e del tramonto.

(Mita Feri – 2015)


Labbra profumate di rosa

Dove si è perso UOMO
quel tuo CUORE che pulsava d’AMORE?

E dove si è smarrita UOMO
quella tua bruciante passione che mi scaldava di brividi
propagandosi nelle viscere
facendosi musica fin dentro le ossa?

Lo stridore nelle orecchie
della tua voce metallica
mi impasta ancora i pensieri braccati
come deflagrazione di vetri infranti.

Si espande l’angoscia in me:
i tuoi proiettili di parole affilate
mi hanno inferto ferite profonde
come fossero impietosi colpi d’ascia.

Vivo in una bolla di terrore oramai
le mie pozze scure non vedono più
albe, tramonti,
neppure i colori dell’arcobaleno.

Il tempo di questa grigia prigione
È scandito lento
e batte sorda alla mia porta sprangata
soltanto il rumore della tua indifferenza
che si fa disprezzo
nei tuoi lampi di lame al veleno.

Sogni ciechi
bagnati dal miele d’Amore
erano i miei sospiri di bambina
….. Sono evaporati, delusi oramai.

Bocca riarsa
le mie labbra profumate di rosa
Anima desolata, frustata
racchiusa sotto un fardello di lividi.

Lacrime salate a fiumi ho deposto:
hanno scavato gallerie di sopportazione
null’altro che possa dare un senso compiuto
alla mia vita
c’è forse un significato
in tutta questa mia sofferenza?

Mi muovo lenta come un automa
solo il dolore lancinante si espande
non ammettendo più tregua
notte e dì:
la mia impotenza si è fatta largo.

Sono contrita sotto la polvere
di queste stanze chiuse a chiave
senza più un barlume di luce
che filtri dal legno scuro delle finestre
e non ci sono più le lucciole in cielo
a brillare per consolare i miei sospiri.

E cigola la flebile speranza
nelle folate di tempesta
delle tue percosse … UOMO.

E’ un lamento ormai
quel refolo di tremore d’AMORE
che tocco ancora, talvolta, incredula
negli istanti della mia solitudine.

E’ afflizione paralizzante
questa pena senza limiti
senza un Dio cui appellarsi
senza più un’Anima che mi salvi.

Potrei morire qui, sola
Vorrei morire
Ma tu figlia mia allora
Quale altra sorte
Ancora più avversa della mia avresti?

Respirerò per te
Per farti vedere la luce
Solo per te
Che mi cresci in fretta in grembo.

Io so che FEMMINA sarai
e come me DONNA un dì ti scoprirai
ma tu sarai l’alba di una speranza nuova
e allora non vorresti vedermi piangere.

Accarezzo il mio ventre gonfio di vita
ti sento scalciare impaziente
e incredula
riesco ancora a sorridere.

E’ per te figlia mia che mi dico allora:
“Non piangere DONNA
Credi in te
Porta forte la fiducia
Nella tua bontà
E un giorno
Così, all’improvviso
Nei tuoi occhi limpidi
E nel tuo cuore puro
Torneranno a splendere
‘Mille splendidi soli’

( ….ispirata al romanzo: ‘Mille splendidi soli’ di Khaled Hosseini)

Mita Feri