Penso a te eterea creatura 
di  divina nascita che un di lo sguardo 
volgesti a mortal cuor ,
impavido avventuriero in impervia destinazione.
Tra infinite dimore per inappagato peregrinar scegliesti la mia
breccia penetrante in cor  segnato da tradito amor ,feci trionfal ingresso 
sublime spirito avvolse l'anima mia ferita 
con soavi parole e profondi sguardi ella feci lenir .
Fu groviglio di corpi e vital soffio ,
immersi in fluttuante ambrosia vagammo 
inebriati in celestiale amor, ragion perdemmo.
Oh Dea a misero mortale, inaspettato e fatuo  destino feci mutare
Segregare a lungo non potrò il tuo errante cuore
Mai pago di divina fattezza, un ultima volta perfetto viso mirai 
Addio mia forestiera Dea ,che speranza di futuro amor l'alma mia feci nutrir .


Immerso in verdi mari ,noto il silenzio dell'anima.
Ai cieli plumbei inarco gli occhi e miro il volo di libertà .
Cortecce di folte chiome dondolano accarezzate da  vespertine brezze.
Odo campane a festa ,due giovincelli si involano a desiderate nozze .
E il cor mio non si dà pace ,distante metà anela e brama .
Il quieto mio corpo attende soave il piacere che l'amore suo,sotto un cielo di diamanti si appresta a donar.

A mio padre
Ricordo in spensierata giovinezza gli abbracci di caloroso amore
mattine d'estate   in riva al mare con amata sorella sotto al sole a crogiolar 
Ricordo viaggi in paesi che agli occhi miei sembravano ricoperti di magia
isole fluttuanti su lacustri acque , antichi palazzi e giardini a galleggiare. 
Valori e virtù insegnasti con il tuo costante esempio giorno dopo giorno
sempre ragione prevalere su violenza  mi educasti 
sorridere vivere amare  immutabile segreto fu tua eredità
Giunto a metà del mio  cammino ,la tua presenza vado a cercare
 la tua anima sento vivere in me, darei il mondo intero per riabbracciarti
possibile non sarà lo so ,ascolta o padre ovunque tua sia,
nonostante immeritate sofferenze  mi stiano  sguarciando il cuore
proseguire il tuo modello di vita sarà  il dono che farò a te,
a consanguinea pazienza ora vado ad attingere
per dissetare inutile rabbia che logorando mi sta
Babbo  non passa dì che il mio pensiero non voli a te
ti rivedrò lo so ,e fiero di me  sarai  
il tuo diamante da grezzo a splendente diverrà.