NELLE NOTTI DEI MIEI GIORNI

 

Attraversando le lande desolate della vita, mi sono persa.

Nelle notti dei miei giorni, ho cercato la tua mano, la tua carezza. I tuoi battiti.

Ho vagato, accompagnato solo dal ricordo delicato dei tuoi capelli al vento. Ho cercato, aspettato, nonostante continuassi a perdermi.

Tra rovi, sentieri aspri e ricordi taglienti, non ho smesso di cercare, di cercarti. La resa era impensabile, nonostante lo sconforto.

Perché tu eri àncora, luce. Sole tiepido.

Hai continuato ad illuminare i miei passi incerti, resistendo nel buio dei miei giorni. Hai dato forza alle mie membra aggrappandoti al mio cuore: con mani insanguinate hai continuato a scavare nelle stanze del mio animo, dove mi hai trovata sola, al buio. Nuda con le mie paure, tra rovi e spine.

Ma poi hai teso la mano.

Ed io ho ripreso a vivere

 


 

SULLE VIE DEL RICORDO

 

Le serate di fine estate, come lame nel petto, hanno il tagliente dono di riportare a galla ricordi creduti sopiti. Era infatti convinto che quegli occhioni azzurri non potessero più fargli del male.

Accende l’ennesima sigaretta imprecando nel vento. Nessuno ascolta più la sua voce; i ricordi sono il suo unico bagaglio.

Osserva l’immensità del verde che lo circonda, nulla ha il potere di calmarlo come quella natura che tanto ha amato.

Sente il mare in lontananza accarezzare la sabbia sporcata dal vento; lo stesso vento che adesso bacia la sua guancia, allontanando una lacrima. L’odore di salsedine lo inebria, mentre i gabbiani gli portano un saluto lontano.

I ricordi scattano come trappole nel buio della sera, afferrando un cuore malconcio che mite si arrende.

Allontana dalle labbra la sigaretta con scatto nervoso, mentre afferra dalla tasca qualcosa di metallico. Fredda, implacabile, bruciava lì da giorni.

Due occhi azzurri come il mare e lo sciabordio delle onde.

Poi il nulla.

 


 

 

Scrivo qualcosa

Tra le pagine bianche

Del cuore

Cancello, riscrivo

Un ricordo impigliato

In una piega profonda

Un dolore, una stella

Il profumo di te

 

L’inchiostro è sbiadito

La voce è lontana

 

Le dita si sfiorano

Alle porte dell’alba