Poesie
…Nevicava…nevicava…
avete visto mai
la neve cadere dal cielo?
Noo!? .. A .. Aspettate! .. ecco.
c’è attesa nel vento da nord
fa freddo
il cielo prima lentamente si vela
poi scompare nel grigio mantello
la natura sembra affidarsi
ad un religioso silenzio
le cime dei monti si offuscano
ecco un fiocco
là un altro.. un altro ancora
ah ora si che è fitta
i rilievi sfumano
nella magica atmosfera
ecco lentamente si posa
si sposa con la natura
e con le opere dell’uomo
lentamente imbianca
tutto tace ed acconsente
armonicamente
il manto aumenta
tutto arrotonda candida e accomuna.
Nevicava è la lettura in chiave metaforica di un mondo che non c’è più, con le sue magie, i suoi riti dove bastava poco per essere felici.
Europa
Europa unita
sogno o realtà
figlia
di un mostruoso delirio
orfana
delle più nobili utopie
promessa sposa
al principe
liberata dalle catene
della morale secolarizzata
consapevole
degli errori del passato
affascinata stregata
titubante
nel lasciarsi travolgere
dal roboante
ed incontenibile sviluppo
che vibra
come un urlo di rabbia
per troppo tempo soppresso
ed ha il sapore amaro
di un normale sfogo.
La vecchia Europa non si è arresa alla forza dei deliri militari, o a nobili utopie e dove mi cade? Sulla vil pecunia. Quest’unione ha però il sapore di una resa incondizionata dalle imprevedibili conseguenze.
Eros e Thanatos
e parlano d’amore
pruriti adolescenziali
vivono come animali
anzi oltre
ognuno recita il proprio ruolo
involontariamente
ma il regista chi è?
la vita, il tempo, la ragione
pulsioni da veicolare
singoli soli tutti contro tutti
tra marketing pil e business
pulsioni che trovano
risposte mediate
veicolate
dal consumismo
vivere o morire?
vivere bene
secondo coscienza
ed in equilibrio
tra eros e thanatos.
Eros pulsione vitale, Thanatos pulsione mortale, dicevano i Greci tremila anni fa. Oggi tutto quello che ci riguarda è divenuto business, mercato che decadenza.