TI RACCONTO UNA STORIA…

Nenette se l’era chiesto tante volte in quegli anni. Se lo chiedeva con ansia e tremore nei primi anni quando ancora…le dicevano che non era fuori pericolo. Se lo chiedeva con più serenità quando la avevano rassicurata che ormai era fuori pericolo, quando incominciò, sola con sé stessa a festeggiarsi il terzo compleanno. Lo faceva in silenzio, sarebbe potuta sembrare davvero bizzarra! Festeggiava nel giorno della sua nascita, festeggiava nel giorno del suo battesimo e ormai da tanto tempo festeggiava il suo tredicesimo compleanno. Tredici anni da quando la “bestia” che viveva in lei l’aveva lasciata! Perchè proprio ottobre da dedicare alla prevenzione del tumore al seno? Provò una fitta al petto quando ricordò il momento in cui decise di tagliarsi i capelli che ormai le cadevano come foglie. Ecco, si, come foglie! Come gli alberi in autunno. Quel suo corpo fu proprio come un albero in autunno, un albero a cui fu inferto un taglio profondo per impedire che l’albero tutto si ammalasse. Il taglio fu così grande che se non ci fossero state le radici rischiava di cadere dall’altro lato! E poi le foglie…le ciocche, a pugni che venivano giù…e i frutti che si perdevano. Non fa più frutti una donna quando bisogna uccidere la “bestia”. Bisogna togliere tutto…e l’albero non fa più fiori…e l’albero non fa più frutti…E muore fuori, e muore dentro nel buio dell’inverno. Ma poi arriva la stagione del riscatto e tutto rifiorisce.
Quel corpo intero che prima aveva due ali adesso è mezzo ma non ha un’ala sola, ne ha tante, perchè Nenette non è quella di prima, non è quella di adesso. E’ quella di prima più quella di adesso.


VOGLIO

Altro non voglio
se non d’essere felice.
Banale?
No. Reale.


VITA

Avviluppa
nella sua impertinente sfacciataggine
e provoca a superare
quell’oblio piacevole
del non far nulla
nel quale membra cervello e cuore
vivono quiete e nell’attesa.
Pigrizia e vita
si mostrano spaiata coppia
eppur la prima appare a tratti
anticamera necessaria
a viver la seconda.