Nero fu il dissesto, come il dialogo trasceso nelle ombre. Mentre il vento dell’indipendenza lo spingeva ad incamminarsi verso l’oblio, piantandovi radici.


 

Quelle ombre che ogni tanto tornano nella vecchia casa, bussano alla porta di quel passato ancor saturo di atti e vicende ignote. Si fa strada il ricordo e nel tragico minuto che tormenta le gesta atte a dissolverlo, si nutre il tempo e col tempo, il vuoto.


 

Fuori la porta, in solitudine. Una sigaretta accesa e gli occhi fissati al vuoto. Precipita dal tempo un frangente ematico. Chinando il destino, al planar d’una foglia.