Bari 26.03.2020


Cos’e la poesia?

 

La poesia 6 una parola breve detta con fantasia “Poesia” dipende da quale bocca pronunciata, in tutte le lingue del mondo viene declamata, e tanti sono i versi che macchiano i fogli, brevi, lunghi ,ardenti di passione, tristi e lacrimosi.

La parola Poesia 6 l’ispirazione reale di chi ama, chi odia, chi 6 triste, lasciando su di un foglio tracce di quells virtu che ispira l’anima in qualsiasi momento.

Analizzando bene la parola poesia vengono fuori questi versi:

“pace nell’anima che pochi abbiamo, olio e rancore che regina nei cuori, sogni perche in essi la felicita alquanto felici con tanto amore”

I grandi poeti della storia hanno lasciato montagne di parole, un senso logic° che fin da piccoli viene inculcato a tutti noi GABRIELE D’ANNUNZIO — DANTE ALIGHIERI -EUGENIO MONTALE, versi scritti, sia romantici, sia di chi amava Ia natura, versi che non si potranno mai dimenticare, un vero poeta a mio parere a una persona diversa dagli altri esseri umani, quando si sveglia it mattino guarda it cielo, bello o brutto che sia, viene ispirato per qualche rima, it canto di un uccellino che svolazza tra gli alberi, l’abbaiare di un cane randagio solo, e scappa impaurito al passar dell’uomo, it vento che muove leggermente le foglie.

Tutto questo e poesia, basta cogliere l’attimo di quei momenti che solo un poeta conosce.

Fernando Antonio Nogueira Pessoa nato a  Lisbona ii 13 giugno 1888 e morto it 30 novembre del 35, 6 stato un poeta, scrittore e aforista portoghese, questo poeta mi e piaciuto per it suo stile di vita, oltre alla poesia, si interessava di giornalismo, di traduzione. Lavorava, scriveva e studiava, perche giovanissimo si trasferi in Sudafrica e tutto it suo lavoro era scritto in inglese. Questo personaggio dava ii meglio di se inconsapevolmente perche it mondo, Ia storia, e chi e predestinato ad essere grande in qualsiasi arte venga ricordato nel futuro.

E’ morto a causa di problem’ epatici a soli 47 anni nella citta dove era nato “Lisbona” . L’ultima frase che scrisse fu in inglese “i know not what tomorrow will bring” (non so cosa porters domani).

Fernando Pessoa si pose questa domanda che ognuno di noi si pone, anche io me lo pongo, chi leggera i miei scritti che in silenzio metto nel cassetto? Forse i miei nipoti? Allora scopriranno che a esistita una poetessa, una scrittrice che vivendo in silenzio amava Ia vita.

Pasqua Morcavallo


CRISTO RISORGE IN SILENZIO

 

Sono sul mio balcone di casa e mi accingo a scrivere per it mi giornale qualcosa di carino per non spaventare it direttore, in quanto dice sempre che sono molto esplosiva nel mio comportamento; forse ha ragione ma non so frenarmi quando c’e qualcosa che non va…

Sono appena le 18:00 e c’e tanto sole e tanta luce, da lontano sento i rintocchi dell’ orologio della Chiesa, mi fa piacere ascoltare questo suono, par dire a tutti abbiate pazienza anche questo giorno passera, it cancelletto prima della scalinata è aperto, piccole luci sono accese, ma la cosa pin importante manca, i fedeli, la gente, Don Marco it parroco della tace, non c’e voce in quella Chiesa vuota, it silenzio ammazza l’anima, che viene svegliata solo dalle campane.

Domenica prossima sara Pasqua, Cristo risorgera, sara un giorno come gli altri?? Chiesa? Chi vivra vedra.

Pasqua Morcavallo


Bari 09/04/2020

QUEL MALEDETTO MALE

 

Ho tra le mani   telefonino, it mezzo pki semplice per raccontarsi qualcosa, ci sono nomi piu disparati, dal medico, it fruttivendolo, it farmacista, it giornalista, l’idraulico e tutti i parenti, a volte si litiga, a volte si ride, ed e bello incontrarsi.

Sto cercando un nome, mentre scompaiono nel display, appare quello di mio fratello: MASSIMILlANO.

Noi eravamo 8 figli, lui era it pier piccolo della famiglia, bello, ordinato, ma sfortunato. Da piccolo rimase orfano, ed io da poco sposa l’ho preso con me, ho continuato ad accudirlo, non l’ho mai abbandonato anche quando ho avuto i miei 4 figli.

1 pranzi succulenti erano la sua specialita, e tutti noi attorniavamo una grande tavolata.

Si, Massimiliano univa la famiglia, gli amid e tutti coloro che lo conoscevano.

Un giorno squilla it telefono, quel giorno non era l’invito a pranzo, non era l’invito per una cena, non era la voce del mio fratellino che ho cresciuto con tanto affetto, ma la voce di mio figlio, con la notizia che ha trafitto it mio e it cuore di tutti.

Massimiliano ha it cancro, sono crollata e come se fossi caduta da una torre, it male aveva divorato parte del suo corpo in silenzio, come se un maligno mostro si fosse impossessato di lui.

Lo so non e l’unico caso, quando senti certe notizie, ti ripeti, fortuna che non sono io, che non tocca a noi, ma cosi vicino ti senti morire dentro, non sai se tacere o gridare o maledire qualcuno, ma vi garantisco…e tutto inutile, non serve a niente, ormai it lume della vita di ognuno di noi ha la sua durata, it suo tempo, a pochi fortunati permesso tornare indietro in questo enigmatic° mondo, per vivere.

II nostro ha messo fine alla martoriata vita del mio caro fratello, come per tanti altri, si piange su quel corpo gelido, ma adesso e felice, dal mio telefonino non canceller° mai it suo numero.

Forse ogni tanto ti chiamera e dall’altro capo del filo un Angelo rispondera e occupato in cucina per una cena serale.

Cia Massimiliano no stancarti troppo.

Tua sorella Pasqua