GUERRA

Echi lontani di qualche loco
scoppi e bagliori d’arma da fuoco,
urla e paura che intralcia il cammino
la corsa chissà per quale destino.

Il nemico avanza,
è terrore ad oltranza,
la fuga alle luci del mattino
l’orrore negli occhi di un bambino.

Donne violate
perchè dimenticate?
Dorme l’umana pietà
regna la brama di sazietà

di terre e ricchezze,
nell’odio ed insicurezze.
Sangue che innonda
che guerra immonda.

Coscienze perdute
di scarse vedute,
chi lascia corpi morire
chi gode a farli soffrire.

Violenza che smembra efferata
il vuoto dell’anima dannata,
del male che assale e dilaga
di questo mondo è la piaga.

Si tinge di rosso la terra
ditemi che senso ha la guerra?


TRAPASSO

Non sarò lì coi figli miei dinnanzi al pesco in fiore,
ne a sentire il canto tuo dell ‘alba e a scandire le mie ore,

che ristorava i miei pensieri di ieri
or che volge ai canti dell’Alighieri.

Non vedrò il luccichio delle tenere lacrime
mentre attendo la fine del mio corpo esanime.

Non potrò tender loro le mani
come ieri, oggi e senza più un domani.

Non sentirò più di gente in guerra
ne le fronde che baciano la mia amata terra.

Luce e penombra date pace alla mia anima,
solo fiori di campo su una pietra anonima.

Le voci si fanno più lontane nel fracasso,
lenite il mio dolore del trapasso.


NAVIGARE

Sono il tuo uomo, ti tendo la mano,
vigoroso, tenace, è il tuo capitano,
per la mia barca gran coraggioso,
sfido le onde con fare ambizioso.
Odo il suon in risacca odoroso,
cotanta forza mi rende impetuoso.
Danza leggiadra e forgia la spuma,
Vola nei mari come una piuma.

Bramo condurti via dallo scoglio,
non temere io non ti spoglio,
delle tue vesti bianche al vento,
con cui ti guido per giorni ed altri cento.
Amata mia non ti fermare,
voglio vederti i flutti solcare,
nel ciel in tempesta,
in calma ed in festa.

Voglio sentirti mia tra le onde,
voglio portarti su mille sponde.
Lasciati amare dal tuo capitano,
lascia che prenda il timone per mano.
All’orizzonte fatti guidare,
dammi il coraggio di navigare,
tra le tue vele fammi inebriare,
sento il profumo del legno e del mare.

Saltando le onde tienimi stretto,
legami forte qui sul mio petto.
Urlo con te la gioia del mare,
apro la mente e inizio a sognare,
luoghi deserti, terre lontane, musiche, canti,
ti prego va avanti.
Amore mio non ti fermare,
solca con me le onde del mare.

Laggiù un abbaglio del faro lontano,
tienimi stretta nel buio la mano.
Ammaina le vele nel cielo stellato,
rallenta il tuo ritmo nel mare argentato,
di luna che avvolge con luce la scia,
che tu lasci ai posteri amata mia.
Sono ormai stanco guidami in porto,
senza di te io sono morto.


SCORRONO GLI ANNI

Scorrono gli anni sul letto del fiume,
con impeto forte sino alla morte.

Scorrono lacrime da occhi ormai spenti,
che solcano tutti senza dar frutti.

Arido modo di andare avanti,
grevi lamenti su volti già stanchi.

Scorrono lenti i vecchi ricordi,
tracciano linee su volti ormai sordi.

Scorrono gli anni sul letto del fiume,
manca l’amore e il cuore ormai muore.


Essenza di te

Nell’ aria, il profumo della vita

il canto leggiadro di rondini

che danzano, in stormi eleganti
l’essenza di te sulle  ali dei sogni.

 

In terra, il mistero di un fiore
nel grano quel raggio di sole.

La mano di un bimbo gioioso
l’essenza di te nella passione.

 

Nel mare, l’orizzonte infinito
onda che culli, vermigli tramonti
l’essenza di te nei miei ricordi.
E senza di te che ne sarà di  me?


Baci e pistacchi

Vorrei riavvolgere il nastro degli anni miei

per  riviverti, anche tra petali e  spine

in un verde profumo del mare

in un biondo agrumeto,  che narra

di sapori e di  terre  lontane

di calde serate  e specchi d’argento

di luna affamata,   di baci e  pistacchi.

La  rugiada sulla mia pelle ambrata

le nostre mani intrecciate  nel vento

mentre mi cerco, li, nel tuo cuore.


Gocce di tempo

In un mare infinito di emozioni

affonda quel  granello di sabbia

anima ribelle, spirito libero

che danzava al tramonto

dipinto vermiglio nel sole.

 

Sopravvissuto in distese sabbiose

al tempo, a quei pochi istanti concessi

al vento, ai castelli, alle onde

alle impetuose tempeste di sabbia

al canto, al dolore e all’amore .

 

Eppure i  minuti parevano ore

rubate, vissute, dimenticate.

Rimangono nel deserto del cuore

le tue gocce di  tempo, fugaci

come i tuoi ultimi sguardi.