Poesie
Ferisci o perisci – Luna
Animata luna
Tu digiuni di luce
Se non quella che rubi,
per non ferir la notte
che a volte t’offre nubi.
Allor ti fai più brillante
Sino all’ultime onde
Di un mare che sussurra
Il sentire dei suoi fiati.
Ferisci o perisci!
Tutto in una notte,
quando il sole gira
e tua è la luce
che d’argento si flette
sopra un mare pensoso.
Ferisci di quegli abbagli
Nelle nitide sere fredde,
quando tutto trema forte
ma ti vesti ancor di sguardi.
Perisci nei miei occhi
Quando il giorno bussa all’alba
e rimani asciutta e appesa
in un cielo bianco-azzurro,
tu che pallida raccogli
pochi sguardi all’orizzonte
in un angolo sottile
tra l’autunno e le sue foglie.
2018
Il Sonno
Si sbriga la sera
masticando l’ultime voci
del giorno che ora tace,
mentre giunge la notte
sopra i lumi delle case,
entra piano nelle stanze
dilatando le sue ore
come fosse un fitto manto
a danzare sopra i volti.
E quasi mi lascio portare
Dalla musica dei silenzi
Che fa eco per le vie,
quando i passi delle genti
si riavviano verso casa.
E’ come un mare la notte
Che s’appoggia lieve e forte
Sussurrando bianchi sogni
Come schiuma sulle onde.
Si sbriga la notte
Ma ancora il sonno reclama
Tutti i sogni che non bastano
E i disegni che si flettono
Verso vie ancor promesse,
percorsi che mai tornano
ma sempre chiamano.
La notte sta arrivando,
esige il suo silenzio
e io mi stendo pronta
nell’acclamato sonno.
2018
La gentilezza e il sorriso
E il Sorriso disse: io sono senza dubbio la prima cosa che si nota. Sono sicura di essere indispensabile.
Un giorno Elena uscì da casa talmente di fretta che si dimenticò di prendere con sé la gentilezza, la prima cosa che invece aveva preso era stato il sorriso; quindi andò a lavoro e sorrise per tutto il giorno, ma il sorriso non le impedì di essere poco gentile con la cliente che le chiese un consiglio per un regalo alla nonna.
Elena: …se è per sua nonna può regalarle un profumo di una fragranza qualsiasi, sono certa che non farà alcuna differenza.
E il sorriso non le impedì di prendere l’unico posto libero sull’autobus mentre restava in piedi una donna con in braccio il suo bambino.
E ancora, sempre con il sorriso, ignorò una signora anziana in coda dopo di lei al supermercato che doveva pagare solo il latte, mentre lei aveva una spesa chilometrica.
Il giorno dopo uscendo sempre di corsa, prese per prima la gentilezza, ma non fece in tempo a prendere il sorriso per paura di perdere l’autobus.
Arrivata a lavoro si trovò davanti una signora di una certa età, che la guardava corrucciata. Vicino a lei c’era la nipote che il giorno prima era venuta a comprarle un regalo.
Signora: volevo farle sapere, cara la mia “commessa del mese”, che non mi piacciono tutte le fragranze, ma solo l’agrumato e siamo venute per cambiare il regalo.
Elena divenne rossa e si sentì dispiaciutissima, ma oggi aveva la gentilezza ed era certa che in qualche modo avrebbe rimediato.
Elena: mi dispiace moltissimo, sono stata davvero maleducata ieri. Non ho davvero scuse. Le faccio vedere subito tutte le nuove fragranze agrumate che ci sono arrivate nell’ultimo mese.
La Signora, corrucciata, improvvisamente cambiò espressione e sorrise. A sua volta Elena sorrise. Ma come poteva essere se aveva lasciato il sorriso a casa?
Tornando a casa, in autobus aveva ceduto il posto a un signore con il bastone il quale gli aveva sorriso ringraziandola e lei aveva risposto con un sorriso, ancora una volta.
Poi andò al supermercato perché il giorno prima aveva dimenticato di comprare il lievito per fare una torta e mentre era in fila, il Signore davanti a lei, con una spesa chilometrica, le disse che se voleva poteva passare avanti, Elena sorrise ancora.
Quel giorno Elena imparò che il sorriso da solo non bastava. Non basta se non è sincero e se non c’è in esso gentilezza. Invece la gentilezza da sola può far nascere il sorriso. Se ci pensate bene anche la gentilezza può essere contagiosa, ma bisogna fare il primo passo, se facessimo tutti così il mondo forse potrebbe essere migliore. Il mondo siamo noi. Elena, oggi, lo sa.