Dirò a te

Dirò a te,
dell’inverno che muore allo scorrere dell’acqua serpentina
del chiarore che si alza come un’alba nel cuore
della pelle lieve rosa che rinasce nella mente tenera

Dirò a te,
di quell’effetto straordinario che come un fiore di lavanda espandente
nella sua venuta sempreverde di ieri, indisciplinato fiore
pronto ad uno speciale calore.. ti chiede la mano vogliosa di abbracciarlo
nuova meta quel campo immenso in cui scivolare
e da lui farsi sfiorare e in lui sdraiarsi nel viola dentro…
confondersi fino all’infinito sperdersi, per non comprendersi…
tutto per farsi infondere… solo per sentirsi affini, forti e folli cantanti
di un essere in essere.. respiro e tempo, adito a nessuno e sapere di essere qualcosa
in qualcuno nostro, ognuno per noi.

Dirò a te
Che la fredda notte afferra la germinale voce blu scura,
coriandolo eletto di una luce tanta ancora..
e dove solo tu capisci anche sei a me tendente, ma diverso,
diverso da un me di non solo Eros ma eccedente nel persuasivo tatto
che il fondersi non è cercato, che nella notte c’è il buio che fa il giorno,
c’è l’oscuro chiarore di un sapere sussurrato..

Dirò a te di questa scoperta bizzarra di tiranna dolcezza,
ingorda e innocente nel suo gioco accadente, forza più forte
vita stessa dimentica che in quell’attimo si compie tra un bianco dàimon
e il tuono sprigionante di una provenienza che in alcun modo è possesso
ma guida di un logo, di un aroma resiliente..

Non serve io dica che è una terra appartata
O una bussola d’oro che quel cuore conosce,
non serve rivivere di racconti tribali, corpi infernali
o consapevolezze attuali…

non serve che io dica che la verità è impercettibile
finchè nel campo di lavanda il non
si fa spinta profonda, bellezza autentica,
verità di quell’esito che la natura ha fatto incontro

Non serve che io dica che il ritorno al selvaggio
è natura tua, non serve che io dica che ogni dolore è durezza che si scioglie
nella rugiada del mattino irrompe, fa del tuo intimo delicatezza bionda
come l’amore che si offre senza idee in affido,
amore che a nulla manca, che a nulla soffre,
amore che si lascia andare come due occhi umidi, grandi a onde
come un riflesso è crepuscolo di luce, continua a ripetersi
come l’aria che respiro,
per nulla è volere, a nulla obbedisce,
rivelante un compimento di una musica senza logica,

Dirò che nell’impasse di quel tuffo cieco saprai solo che sentirsi diversi
Non è folle, che sentirsi leggeri non è meritato,
che quel passo non l’hai preferito ad arie terse ma ne sei migliorato
nel passo di quel candore ci sei entrato, nulla di uguale ti ha chiamato…
ma solo lì ti sei ascoltato e poi fermato, dove il tuo sorriso di tutto il tuo essere
per un tempo indefinito ti sei aspettato, nell’inaspettato consenso di Te.

ELLA MIA E’


Leggerezza

Benvenuta leggerezza antica,
di saggio spirito ti nutri,
gioia e festa compari,

Benvenuta trasformista leggera di ogni convinzione,
non abitui mai l’occhio al vecchio modo alcuno,
tu sei un’abitudine rara per chi ha l’arte di sentirti…
sveglia da stupidi domini e frodi sei liberata,

Tu sei la benvenuta fortunata arte di chi fa mattina in ogni sempre,
sei il sorriso magico… su ogni cuore artista,
voce indelebile dell’amore incolume, scevro dall’amaro
sei di chi ti sceglie come amante
per spezzare l’inutile, il tarlo..
per mutarlo in un estemporaneo leggiadro canto.

ELLA MIA E’


Proibita

Proibita Lei,
Lasciava in quell’angolo di cuore capriccioso
Un’anelito leggero come un assorbente spugna alla vaniglia
Sapore di charme, d’ecru vestito, in quella mente rapito
E certezza prorompente di esserci dentro diveniva…

E tenerezza affollava quella favola di donna,
d’estetica mitezza ubriacava le corde di quell’anima
che non sarebbe più stata solo sua,

come nell’amorale incompiuta favola il desiderio influente
determinava la passione.. da un eros caparbio…
E lei era fuorviante donna, fatale amica, poliedrica femmina.

Nell’insostituibile costante appello dell’ingenua casta passione
Fomentava nel pensiero un invito pagano come un’insostituibile acqua
che non basta mai a dissetare quella nuvola densa di memoria, immagine
risvegliata da impulsi come ordini incontrollabili, così da tornare..
come un bambino innamorato della zona proibita
dell’unica amante che seduce perché mai avuta, perché mai esaudita,
così da rimanere indelebile, click indelebile
di uno stile charmant, anima che non muore, anima proibita.

(ELLA MIA e’)