Poesie
C’E’
C’è un laggiù anche nel deserto, la paura di non aver paura, dove il vino
vale meno dell’acqua.
C’è un istante da sfogliare nelle pagine di memorie, i balbettii delle
parole scritte e delle emozioni tradotte.
Ci sono nuove dita tra le mani, nuovi segni tra i disegni, nuovi odori tra i
letami.
Ci sono nuove trame, tra gli arbusti e tra il cemento, tra le rive e tra le
onde.
Ci sono le carovane che chiudono le carovane, inseguite dalle stelle al
tramonto.
C’è il quando, c’è il dove e c’è il sole che chiude un giorno,
ogni giorno di nuovo.
Ma poi è sempre una sola, la vita, prima della morte.
REGISTA DI ISTANTI
Lontano.
Ma presente.
Assente e contemporaneo.
Strati percettivi accumulati.
Interni esterni immaginati, ricordati, profetizzati, strappati.
Toppe di conclusioni universali liberate.
Dimenticate in nuovi stralci di immaginazione, frammentaria realtà.
La vita era come se cantasse.
Cieco, con un cappello in testa, ti attendo alla fermata dell’autobus.
Ogni sera.
Vorrei amarti tra le stelle.
senza saper volare.
Accarezzerò le tue piume di cenere
senza saper cantare
in silenzio, come piace a te,
e se ritorni è perchè riparti.
quante notti restano per dormire?
ERRORI
Marasma superficiale di linguaggio visivo impoverito,
come uranio penetra la roccia più profonda
Bagliori nel profondo, crepe nel silenzio.
Non puoi osservare il caos diventare calmo
Icone di stile, oclocrazie allo sbaraglio, riletture di riletture,
come le periferie delle città
anche l’immaginario di tutto il mondo
deride deresponsabilizzato del proprio deserto.
per me non puoi premere pausa per l’eterno.