Non ci sono limiti nelle insecurità delle persone. A volte. Nella maggioranza delle volte. Arrivando verso la fine della mia carriera universitaria, ho capito questa cosa. Nell’epoca in cui ero una matricola, giovane, ignorante e felice, pensavo che quando finirei con la università e avrei il diploma nelle mie mani, conquistando il titolo del farmacista, sarei una persona diversa. Una persona nuova, adulta, con confidenza e certezza in se stessa. Ora che sono arrivata a quel punto però mi rendo conto che il viaggio dell’autostima non è e non sarà mai cosi semplice. Forse anche non finisce mai, per alcuni di noi. Con ogni piccola o grande vittoria, forse per un po’ le voci lamentose e permalose dentro di noi la smettano per qualche giorno, qualche settimana, qualche mese. Però poi si riprende, forse con meno intensità, ma si riprende. E andando avanti cosi, mi è venuta in mente una cosa semplice che forse avrei dovuto anche sapere senza dover avuto combattere per cosi a lungo con le mie insecurità ed i miei successi. La autostima è una decisione, una convizione, un’ idealogia. Non importa quanto sei importante nel tuo ciclo sociale, quante cose hai potuto fare nella tua vita, quanto bello sei o quanti soldi hai. Quel che importa è quanta valenza tu dai ai tuoi successi, ai tuoi talenti, alle tue capacità. E forse è stata questa una delle lezioni piu importanti ed utili che mi ha impartito la mia esperienza con l’università.


 

La malinconia della patria, una cosa cosi straniera per uno che non ha mai dovuto lasciare il suo paese, ma cosi reale e profonda per loro che hanno vissuto questa esperienza.
Il nuovo, il diverso e lo sconosciuto forse fanno parte delle cose che ti danno la confidenza di fare questo passo all’estero. Ma per quanto potrà essere bello è anche spaventoso. Forse all’inizio devi anche mentire a te stesso, dirti che tutto andrà bene, tutto è ok e che non hai paura, non sei solo. Anche se in realtà lo sei. Ed anche se la paura ci starà sempre fino che ti abitui. Può impiegare settimane, mesi o anni, dipende dalla persona. Ma è un bello viaggio nella vita che forse ti lascia con qualche ruga in piu nel viso, ma con piu forza nel cuore.


 

I libri sono fatti di magia e voglia. Voglia di raccontare qualcosa che ci appartiene, sia nella forma di sentimenti, sia nella forma di esperienze personali, ricordi, pensieri, ideologie e cosi via. Magia perchè quello che raccontiamo quanto qualcosa è nostro si trasmette agli altri in un modo cosi impercettibile ma bello e profondo senza poter spiegarsi o capire il come. ‘E inutile provare a scrivere una storia basandosi solo sulla logica e organizzandola con varie strategie. La schematizzazione serve davvero però senza inspirazione e senza conoscenze che ci stanno gia dentro la persona non si potrà trasmettersi veramente sulle righe la bellezza dei nostri pensieri. Invece, il risultato sarà qualcosa di “freddo”, senza anima, secco e immobile. Senza vita, ecco.