IMPARIAMO A DARE LA PACE

…vedere tutti quei corpi inermi sulla spiaggia, come relitti di una nave in disarmo, sono immagini che non si dimenticano, dolore e sgomento. Siamo talmente abituati con i film, che la confondiamo con la realtà, tanta indifferenza a chi sul loco li osservava e chissà! Persone che fuggono da realtà spaventose, cercano la pace. Cosa fare? Forse ognuno di noi vorrebbe che nel mondo ci fosse “la pace”, ma come si può invocare la parola “pace”, quando anche con chi ci sta accanto non siamo capaci di tacere, neppure con il fratello, la sorella, l’amico o il parente? quando ci basta poco per andare in collera e con gesti, sguardi e parole annullare l’identità dell’altro? Impariamo a scambiarci un segno di pace, ma non simbolicamente come durante una funzione religiosa! A tacere, mettendo a freno la lingua, come dice Papa Francesco. Qualcuno pensa che sicuramente queste sono belle parole… vi dirò… Io ho iniziato a dare la pace, proprio con la persona più difficile nell’intesa, anche se mi è costato e mi costa fatica. Qualcuno mi ha detto che è bello credere nella famiglia, tendere loro la mano in amicizia:” beate te che ci credi ancora!”, nessuno però della famiglia ha afferrato la mia mano tesa, ma perché ci sia la pace non basto io, tu…. ma tutti voi! Quando preghiamo:” mi signore fa che ci sia la pace nel mondo”, correggiamoci dicendo: “mi signore fammi essere operatore di pace”. Il nostro esempio, i nostri gesti sono importanti, affinché un giorno i nostri figli possano diventare persone migliori di noi!


VIVERE

Se tutti noi pensassimo che oggi è l’ultimo giorno della nostra vita, sicuramente non commetteremmo certi errori. Vivere è meraviglioso, nostra madre ci ha accolto nel suo grembo e ci ha amati, ci ha custoditi. Nei nostri occhi il suo volto, il suo sorriso, il suo profumo…. Non lontano la voce di un uomo che premuroso ha teso le sue braccia e un po impacciato ci ha cullato, nostro padre. Vivere è meraviglioso quando pensi ai capricci da bambino, agli incontri e scontri tra fratelli, alle scorribande da ragazzi, a quando ci si sente così forti e sicuri di se da essere i padroni del mondo, ai primi amori, ai doni ricevuti nell’essere moglie/marito e poi madre/padre; pur sempre meraviglioso anche quando nelle difficoltà del quotidiano si sperimenta l’impotenza, alle delusioni, ai torti ricevuti, al dolore di chi ti sta accanto, alla solitudine di chi è emarginato solo perché portatore di handicap, alle ingiustizie e i controsensi di una umanità che egoisticamente cerca solo il suo tornaconto e permette ancora la guerra, perché ha necessità di vendere le armi, permette che il ricco sia sempre più ricco e il povero sempre più povero. Il nostro correre ci annulla i pensieri e nessuno sa più pensare, sa poetare, ma tutti sanno copiare e scopiazzare frasi di chi sapeva ancora farlo. Non facciamo derubare del poco che ancora ci resta, il nostro cuore, i nostri sentimenti, i nostri pensieri, senza aver paura di essere ciò che siamo, unici e irripetibili, persone meravigliose che non si vendono ai facili costumi di una umanità che appiattisce. Amiamoci e amiamo.


Amarsi

Amore è donarsi all’altro

e vivere nell’altro,

È fiducia

È rispetto

e lasciarsi andare

Per poter poi dare.

Amore intenso è fusione

dell’anima e del corpo,

due mani che diventano quattro

per potersi abbracciare,

per potersi aiutare,

per poter sorreggere

chi è nella difficoltà.

Amore vissuto

non solo per la coppia,

ma nella forza della stessa

riflesso di Dio.

Amore vero,

sincero,

totale.


Al mio fratellino

Piccolo Fabrizio,
non conosci il dolore,
ma solo l’amore.
Questa felicità che sai donare …
Un tuo sorriso … solo lacrime di gioia.
La mamma proprio bella una bambina,
che ti culla e un pò ti gioca.
Tutti tornati piccoli con te…
Papà tu grande e piccolo uomo,
emozionato nell’attesa e ogni giorno.
Fabrizio …
Hai regalato la giovinezza a mamma e papà
… ed io … ho capito tante cose.
Assorta nei miei pensieri…
Ecco che mi cerchi
No, adesso io Ti cerco,
dove sei? che fai?
Ti nascondi? No mi nascondo
Mi cerchi? adesso scappi………
Via a giocare insieme,
via a correre su e poi giù,
via insieme con tua mano nella mia
per le strade della vita.


 

MANUELA

La ricchezza è nel tuo sguardo…
Sai ciò che è giusto, ciò che è sbagliato,
Con sicurezza ripeti i miei gesti,
Tutto fare e subito ascoltare.
Mi insegui per casa e d’improvviso mi abbracci,
Sedute su quella poltrona come due innamorate,
Tante cose da dirsi in silenzio,
Nel silenzio di un respiro,
Di un sorriso, di quella stretta che non si dimentica.
Il quel tuo gesto d’affetto
Tanta tenerezza, solo ricchezza,
La tua presenza è ricchezza,
Nella mia vita, nella nostra vita.


Sposa

… quel giorno sarai sposa,
bianca come una candida rosa,
fresca come la spuma del mare
che si colora con i primi bagliori
… e li confonderai quelle campane,
con il “pichìo, pichìo “ di quei gabbiani,
gioirai ripensando a quelle corse sfrenate
a quegli sguardi maliziosi di bimbi.
In un “si” la tua storia,
ormai la vostra…
…e dietro a quegli sguardi celati,
trasparirà un passato fatto di zuppe e baruffe,
abbracci e carezze.
………………………..

Sarò “sposa”,
in una pioggia di riso e sorrisi,
varcheremo la soglia del nostro futuro.