Lo Specchio di Noi

Dove sono le nuvole,
quelle che disegnavano,le nostre fantasie.
Dove sono tutti
i sorrisi,le strette di mano,i battiti del cuore,
quando attoniti,
cercavamo fra le nuvole,le nostre forme più buffe
o le emozioni più belle.
Dove sono le serate,
che come sconosciuti,trascorrevamo in riva al mare,
cullati dal debole vento della sera,che sopraggiungeva.
Dove sono le nostre Ombra,
impresse sulla sabbia bagnata.
Dove sono le Onde,
che ci carezzavano,i volti insabbiati.
La danza delle nuvole della sera,
sta sopraggiungendo,
sta portando via,alle nostre fantasie,
gli ultimi scorsi di luce.
La nostra Ombra,
ci sta raggiungendo e quelle nuvole svaniscono.
Un nuovo Mondo di attanaglia,
ci infreddolisce, ci riporta nei pensieri,
la nostra vita quotidiana.
Ma quelle nuvole del giorno, rimangono,
indelebili ricordi, nel nostro Cuore.


Il battito del momento

Nel momento in cui,
le nostre poche parole,
s’incontrarono,
di te rammentai,
le belle sensazioni
del tuo profumo,
dell’esser uomo.
Nell’istante dopo,
della bella sensazione,
in cuor mio udii,
già troppa solitudine.


L’Olivo del mio campo

Solo nel mio campo si respira ,questa aria cosi’ pulita,
solo calpestando frasche e rami secchi,
rammento quel tempo passato,
quando da bambina, pascolavo,
con la mia capretta.
Zolle grosse e fosse aperte,
come ruscelli secchi,
come fossati,
di detriti abbandonati.
Alberi,
alberi verdeggianti e querce alte e secolari,
rinfrescano tutto attorno,
al campo ogni ritorno.
La danza libera dei miei olivi,
ne fanno un rilassante tramonto,
col cielo arido di nuvole sparse,
che pare di salirci ad ogni istante.
Danzate uccelli, sorvolando in volo i miei ulivi,
cibatevi di semi caduti
e riprendete il volo ormai da sazi.
Che bello e’ rilassarsi,
sul manto erboso, del mio campo degli ulivi,
che bello e’ rimanere li fermi e zitti,
in balia del vento che ci passa.
Quel luogo di così bell’effetto,
sta li ad aspettar,
che ogni giorno promesso,
la danza delle fronde tornerà.


 

LONTANO DAL TUO MONDO

 

I pensieri si liberano dai cespugli intrigati dei rovi di collina.

Sento il vento

ed il suo suono che fischia fra le ciocche,

dei mie capelli sciolti.

Sento fra le mani l’aria,

intrinseca di umidità

e racchiudendo le mie mani ne raccolgo un poco

e sento..

percepisco fra le mani la sua energia

la sua forma sferica

e se smuovo lievemente le mie mani senza distaccarle,

dalla posizione in cui le ho messe,

potrei pure lavorare come fosse albume d’uovo,

energia racchiusa in quel globo di aria,

in quella forma a nido,

che dona protezione, calore, conforto

ed il vociare in lontananza di mille voci dal suono diverso,

mi rimane di spalle,

man mano così come il nido,

che sto liberando dalle mie mani

e getto con tutta la mia forza in mezzo al cielo,

lo lancio in alto fra l’aria fresca

che risale su per la collina.

Poi corro libera e urlo,

ma nessuno mi sente

e solo l’eco mi risponde.

E vai,

vai veloce,

spicca quel volo senza voltarti alle tue spalle

e liberati dai rovi,

dalle spine che ti stracciavano abiti e cuore,

che ti impedivano di far volare i tuoi capelli sciolti

annidati sul grembo di tuo figlio

ed aggrappati alle zampe delle aquile

che da li a poco passeranno

e vola con loro

e lasciati portare più lontano che potranno,

solo cosi’ poi quando atterreranno,

potrai ricominciare.

 

AUTRICE ROBERTA MASOTTI


LA VILLA DEI RICORDI SPENTI

 

Il cammino si fa lento

con l’affanno tutto cambia ad ogni ciclo di vita,

niente potrà esser come era ieri o nel passato

e niente potrà riportarlo ad essere

perché il tempo non esiste.

Porte chiuse,

altre semiaperte,

scale grigie di graniglia ruvida e spenta,

come la pelle del tuo volto invecchiato lì

nella poltrona mezza rotta.

L’affanno del cammino si fa lento

ad ogni gradino

e le forze mancano nelle tue mani

e quel cassetto si inceppa nel chiudersi

e la fatica si fa troppa e sudi.

Liquidi di lacrime di acqua

discendono come fiumi in piena

fra le rughe del tuo volto

e scorgi i libri impolverati

riposti lì nel cassetto sciupato,

corroso da anni di polvere,

con gli angoli delle pagine sempre vivi

dei loro colori mai vissuti assieme,

mai aperti,

mai neppure letti vicini sul divano

della nostra villa.

E ti scorgo faticosamente sudato

ed il cassetto che tentavi di chiudere

e cade sul pavimento

e scivola di lato, quel piccolo libro

zeppo di ricordi.

Io lo raccolgo

e mi siedo sul bracciolo della tua poltrona mezza rotta

e dinanzi a te lo apro

e non mi riconosco in quelle immagini

e né tu ti riconosci.

Quel libro magico si ferma

e mi ricade dalle mani e spinto

dalla rabbia del non ricordarsi,

si getta giù per i gradini della nostra villa

e noi faticosamente lo rincorriamo

sorreggendoci alla ringhiera

e sull’ultimo gradino,

il libro si ferma e si lascia raccogliere,

con la lacrima che mi discende dal volto,

lo bagno, bagno tutti quei ricordi impressi lì dentro

ed il mio cuore batte tre volte veloce

e lì percepisco che non e’ il tempo,

che scandisce la nostra età,

ma l’emozioni che ancora possiamo

sentire.                                                          

AUTRICE ROBERTA MASOTTI


 

LA FOCE SEPOLTA

 

Ramaglie di detriti ammucchiati da venti marini

raccolta di rami ingialliti

e di conchiglie vuote

li ammiro.

Sento le loro vite

passate

e le loro avventure emerse

da quel mare fangoso

della foce ormai sepolta

da quintali di sabbia riportata

da luoghi lontani.

Fantasia di creazioni

danzano nella mia mente,

ronzii delle onde calme del mare,

che si abbattono sui miei

piedi scalzi.

Rammento cornici dalle forme buffe,

rammento colorati appendini costruiti da rami

dalle forme bizzarre

misti a conchiglie dal foro naturale,

creazioni armoniose

adorneranno

con i loro colori caldi,

ogni stanza ove verranno

riposte.

La foce,

quella che anni fa

brulicava di pesci,

che rincorrevano le poche onde alte

che il mare lì davanti gli buttava addosso

come grossi rami pesanti,

rammento il colore verde

di quelle alghe mal odoranti e galleggianti,

che pareva costruissero in quella ampia foce,

un gigantesco acquario naturale.

Tutto muta ad ogni inverno,

tutto vien sepolto,

cancellato come se

mai fosse esistito,

ma nella mia mente fervida di ricordi

svegli,

tutto riprende vita in quella foce

ormai seppellita.

 

AUTRICE ROBERTA MASOTTI