SOGNAR

Solito ero a guardar quelle docili rose,
mentre il giovan fisico mio giaceva silenzioso
su quelle effigere astratte mie gloriose.

Abbassai improvvisamente lo sguardo mio piangente,
sentendomi un po’ affannoso
prestai nuovamente attenzion del vero mio abbiente.

Sognar talvolta mi diventa burrascoso
ma tolto questo, tutto risulterebbe desolante
a uno come me che loda essere capriccioso.


CLEMENTE ACQUA

Puro e lieve fu
quel flusso di pioggia
che dolcemente
corteggia
il mio tetro tratto.
Un introverso e
timido sorriso
scoppia
all’improvviso
sulle fredde mie labbra.
Oh clemente acqua
salva
questa mia anima buia,
che da molto
vegeta
in una vasta penombra.
Partorisci senza esitar quella
materna maschera bagnata,
fondendo
la tua limpida goccia
alla mia lacrima malata.
Imploro
il tuo eterno dissetare,
affinché il tuo acerbo frutto
non possa seccare.
Custodisci ora
Il mio inerme pianto
dallo scabro e atroce
verdetto umano.


GIOVANE LAVORATORE

Posai il ciglio sul ciel variopinto,
che la diletta dea fiorita
elargì al di là dell’inverno estinto.

Le rondinelle garriscono con aria divertita,
allietando quell’auspicato cambiamento
che l’anima desiderava impazientita.

Ma una presa tormentò l’umore,
eguagliando quell’aureo saluto
alla avversa sorte del giovane lavoratore.

La patria sua gli arreca dolore,
emigrandolo su un suolo sconosciuto
per cercar un tiepido calore.

Non voltar lo sguardo per favore.
Non ripensar per amore.
Non dispor nessun timore
a questa terra sterile senza onore.