TRA LA MIA CARNE E IL NULLA

Tra la mia carne e il nulla
corre solo il tuo silenzio,
come una mano che miete ricordi,
viole fredde toccate dal pianto,
attimi… attimi.
E sento la lama del tuo respiro nella mente,
la mia morte sulla tua bocca,
lacrima bevuta, animale assetato.
Sento la radice del tuo dolore
che si bagna del mio cuore,
spasmo di corpi, battito sconfitto.
Tra la mia carne e il nulla
resto soltanto io, con te,
e il nostro sangue che si cerca,
rosso tormento, violenza e amarena
sulla lingua, sulla pelle.

ROBERTO IACOLINO pseudonimo: DAIMON


ACQUERELLO AMARO

Ti ho cercata
tra le dita di notti milanesi,
mentre la luna si affacciava
da un soppalco di bruma e catrame
e i sorrisi della folla
dipingevano un sabba di Goya.
Ho respirato il tuo profumo
nella cenere dei cuori in flambé
di due amanti,
mentre Monet bagnava le sue mani
nell’acqua del mare e il cielo arrossiva.
Ho ascoltato il tuo respiro
allontanarsi indolente
come lo sbuffo di un treno
Parigi – sola andata,
mentre nei miei occhi
Van Gogh mescolava viola e blu cobalto
e non vi era alcuna notte stellata.

ROBERTO IACOLINO pseudonimo: DAIMON


ODE AL FUOCO

La pietra infranse il suo singhiozzo
sulla gola di altra pietra
e da quel dialogo incomprensibile
nacque una scintilla,
un’eco luminosa,
che lanciò parole atterrite nella notte.
Un altro colpo fu scagliato
in quel duro silenzio
e la scintilla divenne fulgore,
fremito bruciato,
rivelazione.
La bocca delle tenebre
accolse il calore di un bacio strano,
un palpito sconosciuto
si annidò nei suoi freddi anfratti,
e le fronde sussurrarono insieme al vento
il nome del fuoco.
Così è il fuoco.
Una metà di luce e ombra
che danza in una sola morte,
un mistero affondato nelle carni della terra
col suo respiro affamato,
la sua ipnosi raccolta.
Pittore di ombre e visioni,
potenza consumata nella sua stessa cenere,
amante definitivo che non conosce resa.

ROBERTO IACOLINO pseudonimo: DAIMON