Il REBUS DEL TUO CIELO

 

C’è l’eleganza

e dev’esserci solo quella nel momento della tua forza,

mi disperdo solo a guardarla

la maestosità del cielo femminile.

 

Ho potuto sperare di essere solo una lucciola

per un breve intermezzo,

ogni attimo ha il suo nucleo,

 

poi devo lasciare il cielo a sé e

al suo senso,

ai suoi segni indecifrabili.

 

In fondo è fascino,

puro fascino,

il rebus di un’espressione è una semplice postura dell’anima.


 

 

IL MIO FIATO

 

C’è humus stratificato sui terreni del cuore,

fertile terra soffice su cui affondano tracce

di chi non sapeva.

 

Sento il respiro

guardando la luce del giorno tra le foglie d’autunno,

quando con quei pastelli l’anima dipinge le sue inquietudini.

 

Non so far guerra mentre parlo d’ amore,

le ferite sanguinano

rendendo le vene più piene.

 

Non so rinunciare alle braci

e vivo della loro fiamma,

del loro calore,

annusando i loro fumi scopro il mio fiato,

senza non vivrei.


 

 

UN BACIO A MIA MADRE

 

Ho dato un bacio ad occhi aperti,

l’ho dato sulla guancia

e m’ha accarezzato la seta,

la seta che avvolge il viso.

 

Ho dato un bacio ad occhi aperti,

guardando il tuo occhio

e mi son perso nel suo bagliore umido,

il lago di un’emozione.