Canto della ragazza spensierata.

C’è una ragazza che spensierata e allegra
sculettando va verso la spiaggia attenta
a chi la guarda ammirato e si rallegra
lei di tutto quel guardar non si sgomenta

un posto tranquillo sceglie sulla rena
il telo-bagno distende ben accorta
i bei capelli scioglie come una sirena
la risacca del mar la fa restar assorta

si distende poi con mossa un po’ vezzosa
il suo candor traspare prepotente
la pancina nasconde sotto ed armoniosa
il bel culetto mostra com’è leggiadramente

persino il Sol commosso da tal vista
ondeggia i raggi suoi fluentemente
e per non arrossar troppo quella pista
un venticello legger le manda prestamente

d’incanto poi danzando verso il mar s’avanza
gli spruzzi dell’onde le scintillan sulla pelle
nell’aria pura ne senti la fragranza
è tutta un’armonia che sal verso le stelle

lei fende l’acqua del mar come un delfino
pare Anfitrite che cerca Poseidone
si sente nell’aria come un trillo di violino
è un grido d’amor che il cuore suo dispone

quando esce dall’acqua par la Primavera
lo Zefiro le increspa la spuma sulle spalle
le punte dei seni aguzzi da corsiera
le movenze dei fianchi di chi scende verso valle

c’è una ragazza che spensierata e allegra
sculettando se ne torna verso casa
nel suo sorriso di sua vita si rallegra
d’esser da tutti amata ella è persuasa.


Canto per la Donna e la Speranza.

Splendenti i tuoi capelli nell’occaso
io vado accarezzando lentamente
e mentre tu sorridi soavemente
i tuoi baci nascondo dentro un vaso

così quando tu sei da me lontana
io furtivo mi gusto un po’ di baci
e i miei sogni si fan così audaci
che con le man ti sfioro la sottana

il tuo canto si libra nella stanza
le tue mani arpeggiano armoniose
le tue movenze son così gioiose
e la passion esplode nella danza

i miei occhi ti seguon con languore
vorrei qui con te ognor restare
ed il mio cuore a te voglio portare
perché lo curerai con il tuo amore

io parlo a voi che non guardate attorno
il vostro cuor è chiuso dentro al ghiaccio
vi dovete liberar da quell’ addiaccio
la speranza c’è in questo nuovo giorno

la Donna porta in sé tutta la speme
rispetto e onor a lei occorre dare
con il coraggio bisogna poi imparare
a viver beatamente tutti insieme.


Sonetto dal sapore antico.

Questo sonetto dal sapore antico
lo scrivo soltanto per lodare la mia bella
e sol per questo io vo ognor mendìco
a rimirar il cielo cercando la sua stella

ella capelli ha biondi come il grano
che il vento le scompiglia solfeggiando
gli occhi suoi dolci guardano lontano
mentr’ella avanza leggiera ed ancheggiando

dalla sua bocca escon canti melodiosi
e tutti quanti l’ ascoltano estasiati
mentre vengon dalle sue rime baciati

poi lei soave con gesti assai armoniosi
le braccia sue verso di me protende
ed io sorrido perché notte d’amor mi attende.