La morte non mi spaventa quanto la tua assenza

Odo gemiti di felici amanti
Esplodono nella mia mente risate e canti
Vibrante nel sangue acido
Scintillante nello spirito arido
Rivive in me una nuova speranza
Di ballare con te una nuova danza
Ma intanto nell’anima il tuo nome è sepolto
E nulla mi può ridare ciò che mi è stato tolto
Sotto la pelle brucia
E il ventre ghiaccia
Così, tra le macerie di un cuore infranto
Ingoio silente il mio pianto
E aspetto…
Un nuovo inizio
Un’attesa fine
Sei tu.


La necessità di dolcezza mi spaventa

L’abisso delle perdute parole
(Sussurrate, urlate, taciute)
Minaccia con lacrime di fango e vetro un divenire oscuro e incerto.

Ma il tuo volto m’inebria l’anima
(Spirito, essenza, respiro)
Dona nuova linfa a radici usurpate dal ricordo di mille abbracci spezzati.

E il vivere l’attesa della suprema gioia
(Canto, inno, lode)
Non annega più il desio spento dal passato violentato
Bensì eccita e appaga.

A te, la mia crisalide
A te, la mia divina speranza
A te, la mia latente inconsistenza
A te, il mio amore.


Anime vaganti

Viandante, solitario e stanco
Nell’abisso delle perdute emozioni
Hai smarrito rotte e itinerari
Approdando nel mio antro

Non dubitare di questa saggia Sibilla
La mia magia curerà il tuo spirito inquieto

Riposando sul mio petto
Ascolterai i battiti della mia farfalla
E sotto il cielo della mia luna
Respirerai polvere di stelle

Omaggeró la tua presenza con la mia grazia
Disseterò il tuo cuore con la mia essenza
Riscalderò la tua anima con il mio ardore.

E al centro del mio spazio senza mura
Danzerò con il tuo corpo musiche ancestrali
Di sinfonie un tempo a te care
Ma con note nuove al tuo cuore

Colmerò le tue paure con il mio amore
Asciugherò le tue lacrime con la mia energia
Ubriacherò la tua mente con il mio delirio
E mai più i tuoi sensi reclameranno altri nomi