Il sogno

Camminavo a piedi nudi nella campagna,
leggera nel cuore e libera nel corpo solo coperto da veli.
Ho sfiorato le grandi margherite dal cuore giallo
come il sole che illuminava i miei pensieri.
i teneri papaveri ondeggiavano al mio passare.
Andavo verso la grande ombra degli ulivi,
maestosi e con i loro fusti ruvidi.
Mi ricordano i vecchi e come loro conservano nelle loro rughe storie di vita vissuta.
La voce della natura mi arrivava al cuore.
Un palpito ed una emozione nuova.
Io da sola con il cielo e la terra.
Mi sentivo in piena armonia con il mio essere,
non desideravo altro.
E mi bastava il fruscio sommesso dei rami scossi dal vento
e la gentile voce di un passero che mi chiedeva, chi sei?
Ed io pensavo, vorrei saperlo anch’io!


Noi

Stavamo lì, in un ristorante in mezzo alla campagna,
lasciando che i nostri sensi godessero dell’aria pura.
Beati nell’odore del faggio e del castagno.
Io e te pregustando una serata fatta di buon cibo,
in quel contesto deliziosamente odoroso.
Consumavamo lì quella nostra serata attesa e sognata.
Seduti ad un appartato tavolo d’angolo fra rade coppie molto simili a noi.
Le portate apparivano come d’incanto.
Silenziosi camerieri, e la luce di poche candele sapientemente disposte.
Nell’aria musiche lievi ed ancora odor di mobili antichi e di vini invecchiati.
Ci guardavamo al di là delle ombre delle candele,
ridendo e scherzando parlando di cose nostre passate.
I miei occhi si specchiavano sul tuo desiderio in un concerto di occhi.
E la tua mano quasi senza volerlo,
resa audace da quella poca luce,
scivolò sotto la mia gonna per pochi rapiti attimi,
scostando affannosamente sete e stoffe.
Rimasi immobile e senza respirare,
con il cuore che galoppava come un puledro al trotto.
E di quegli attimi il più bello fu quello che vide i nostri occhi nascondersi.


Piccola fiaba per conciliare il sonno, dedicata ai miei adorati nipotini,

Stellina Chiara

In alto in alto ,lontano lontano, lassù, in un angolo del cielo c’è una grande nuvola bianca che sembra fatta di zucchero filato, ha anche una porta bianca e bianca è la sua finestra.
Sarà forse una casa?
Quando è giorno ed il sole splende alto, la nuvola bianca sta li immobile e senza alcun rumore,
sembra disabitata, ma quando il sole comincia la sua discesa per andare a dormire,
la nuvola comincia a muoversi,la finestra si apre e si sentono dei rumori. A poco a poco si sentono anche delle vocine allegre e delle risatine vezzose.
Questa nuvola è la casa di stellina Chiara e delle sue sorelle.
Stellina Chiara è la più piccola di tre sorelle e non è ancora pronta per fare la sua uscita nel cielo insieme alle altre. Le altre stelle a dir la verità la prendono un po’ in giro e come spesso accade e non dovrebbe accadere, le più grandi le fanno qualche dispettuccio e non le permettono di guardare quando loro si preparano per la loro uscita serale.
Stella Elena, che è la più grande non vuole mai farle vedere come si volteggia nel cielo, e quando fa le prove chiude la porta della sua camera, stella Martina che è la seconda, non vuole mai spiegarle come si fa a cospargersi di polvere d’argento per brillare di più.
La piccola stellina chiara ogni sera rimane davanti alla finestra a guardare le sue bellissime sorelle uscire una ad una dalla porticina ed avviarsi nel cielo che diventa sempre più blu.
Le guarda con ammirazione, sono veramente splendenti e i loro volteggi nel cielo sono da ammirare.
Speriamo che gli umani si fermino un poco per guardarle perché ne vale veramente la pena.
Stellina Chiara pensa che presto anche lei potrà uscire , farsi ammirare e volteggiare nel cielo blu.
Del resto una cosa così bella non sembra molto difficile da fare.
Ma come farà se non impara tutto quello che c’è da sapere? Decise allora che era cresciuta abbastanza per cominciare ad imparare, doveva prepararsi a fare la stella splendente e lei voleva essere la più splendente di tutte perché così tutti i bambini del mondo l’avrebbero sempre riconosciuta in mezzo a tutte.
Stellina Chiara pensò a cosa fare ed elaborò un piano. Ogni sera avrebbe spiato le sorelle senza farsi vedere e così avrebbe imparato tutto, ma come?
La sera successiva appena il sole cominciò a calare, aspettò che stella Elena andasse in camera sua come al solito per provare i suoi volteggi meravigliosi che inondavano di scie luminose il cielo creando disegni d’argento. Appena la sorella chiuse la porta stellina Chiara si mise a guardare dal buco della serratura e vide la sorellina che provava i suoi volteggi, cadeva e si rialzava , sudava ed a volte inciampava facendosi male ma dopo un piccolo lamento riprendeva le prove fino a quando sicura di essere pronta si avviava all’uscita nel cielo e una volta fuori la sua danza era soave e felice.
Stellina Chiara quella notte rimase a pensare molto, non si aspettava di vedere tutta quella fatica prima dell’uscita.
La sera dopo doveva vedere come stella Martina riusciva ad essere sempre così splendente che quando usciva lei le altre stelle sembravano più spente. Il metodo del buco della serratura aveva funzionato e quindi decise di ripeterlo. Appena la sorella andò nella sua camera e stellina Chiara vide che il sole stava calando, capì che Martina andava a prepararsi, era ora di appostarsi.
Stella Martina cominciò con il prendere un grande mortaio di legno e lo posò sul tavolo, poi prese una grande ciotola anche’essa di legno e la posò accanto al mortaio, poi avvicinò al tavolo una sedia e trascinò una grande cesta , che sembrava molto pesante, fino a portarla accanto alla sedia.
Dopo queste operazioni si sedette, prese in grembo il mortaio, prese dalla cesta delle pietre d’argento che mise nel mortaio, e comincio a pestarle fino a quando diventarono polvere e poi questa polvere la versò nella ciotola sul tavolo. Dopo un poco di tempo, quando la ciotola fu piena smise di pestare nel mortaio, rimise la cesta al suo posto e posò il mortaio sulla mensola dove era prima e tenne solo la ciotola. Con un grosso pennello cominciò a prendere la polvere d’argento ed a spargerla su tutta la sua superficie ed in particolare sulle punte, alla fine di questa operazione brillava di una luce d’argento che abbagliava.
Anche quella notte prima di dormire rimase un po’ a pensare alla fatica che la sorella aveva fatto prima di uscire a risplendere alta nel cielo.
Cominciò a chiedersi se era veramente pronta per uscire a splendere nel cielo.
Il giorno dopo , davanti allo specchio provò a ballare e volteggiare ma sapeva solo cadere in maniera buffa.
La sera quando le sorelle uscirono nel cielo per mostrarsi al mondo andò nella stanza di stella Martina e prese un poco di quella polvere d’argento che la sorella preparava con tanta fatica, andò nella sua stanza e cercò di mettersela addosso ma riuscì soltanto a farsi delle grosse macchie d’argento che sembravano il sintomo di qualche strana malattia astrale.
Guardandosi allo specchio e vedendo i risultati cominciò a riflettere e capì che per riuscire a fare quello che si desidera ci vuole impegno e bisogna farsi aiutare da chi ne sa più di noi.
Decise così di chiedere gentilmente alle sue sorelle di insegnarle tutto quello che sapevano su come si diventa veramente una stella.
Stellina Chiara aiutata dalle sue sorelle cominciò un duro lavoro e così imparò piano piano tutto quello che c’era da sapere.
Fu così che una sera le sue sorelle le dissero di prepararsi perché sarebbe uscita con loro nel cielo blu per la prima volta.
Stellina Chiara provò un’emozione incredibile, corse nella sua stanza e cominciò a provare i volteggi e le danze che stella Elena le aveva insegnato, poi prese il mortaio, preparò la ciotola e avvicinò al tavolo la cesta con le pietre d’argento. Si sedette e con fatica preparò la sua polvere d’argento. Quando ebbe finito ripose il mortaio e sposto la cesta prese un grosso pennello e cominciò a cospargersi di polvere d’argento e ne mise veramente tanta e non solo sulle punte.
Quando fu pronta , le sorelle la presero per mano e la accompagnarono fuori nel cielo infinito, e rimasero incantate nel vedere la loro sorellina che danzava leggera come una piuma e volteggiava
su e giù lasciando dietro di lei lunghe scie d’argento.
Quando finisce la sua danza stellina Chiara si ferma ed il suo splendore è veramente tanto
E alzando gli occhi al cielo ogni sera tutti i bambini del mondo la riconoscono e la salutano
Augurandole la buona notte, e lei dall’alto del cielo veglia sul sonno dei bimbi .