SPIRITUAL

Bimbo guardi sconvolto il mondo e non ti accorgi di chi ti è accanto.
Un nero prega il Signore tamburellando e danzando una canzone.
Libero vuol essere! E tu l’opprimi!
Il suo sguardo frustrato chiede a te che sei un bimbo
chiede la libertà perduta.
L’Africa spopolata e il suo popol si domanda sconsolato dov’è.
Ti lamenti o bimbo di ciò che hai e non ti domandi perché quel nero soffre.
Invoca Dio, chiede libertà e tu Fratello sei là, non sai cosa far.
Perché chiedi alla mamma inutil cose? Guardati intorno e
vedi la miseria altrui.
Duro è il lavor suo, eppur prega, prega quel Dio da tutti obliato
mentre il sudor scende sulla schiena, sugli occhi e la calura brucia.
Non ha dimenticato la terra sua, vorrebbe ritornar ma non può.
Guarda lontano il sorgere del sole, sa che la gente sua laggiù sta.
Eppur in catene con la frusta lavora in quei campi di cotone,
sfruttato da quei bianchi prepotenti che solo soldi vogliono ammassar.
Bello comandar l’altrui persona e prendere tutto quello che lei ha.
Un giorno pagherai questo sopruso perché il popolo si ribellerà.
Un canto melodioso sale al cielo, è il canto della libertà
che invoca con pazienza quel suo Dio che senz’altro un giorno arriverà.


 

Il MARE

Luccica il mare, smeraldo, topazio argento e d’or.
Io sulla riva osservo lo scenario che ai miei occhi appar.
Lo sciabordio dell’onda e il garrir dei gabbiani
sembran cantar una melodia.
Eccoli! Scendono, planano sulla rena, svolazzan qua e là.
Sembrano fiori che ondeggiano al vento.
Ecco si innalzano in volo e formano nel cielo blu
una bianca macchia serpeggiante.
Una vela in lontananza sembra invitar gli uomini
nel fondale marino ad imitar pesci scodinzolanti
che su e giù nell’acqua van.
Sogno i fondali di stelle rosse, cavallucci e ricci
mille colori sembran donar.
Pesci, pesci a volontà che si ricorrono per potersi amar,
e tanti pesciolini piccolini che danzano una ballata sconosciuta,
per perdersi poi nel nulla dell’infinito mar.


 

MOSE’ (filastrocca)

Una donna concepì ed un figlio partorì.
Vide che era bello, lo nascose nel cestello,
al fiume l’affidò e la cesta se ne andò.
La figlia del Faraone sentì il bimbo che piangeva
e senza esitazione disse che lo voleva.
Lo voleva per sé e lo chiamò Mosè.
La sua mamma lo allattò e poi al palazzo lo portò.
Là Mosè potè studiare e grande diventare,
ma non aveva dimenticato il suo popolo tanto sfruttato
e per difendere un fratello maltrattato
ha ucciso un egiziano e poi è scappato.
Nel paese di Madian si rifugiò e
la figlia di un sacerdote sposò.
Ma! Un giorno Dio lo chiamò e tra il suo popolo lo mandò.
Al faraone doveva chiedere con velocità
dei suoi fratelli la libertà.
Il Faraone non voleva cedere e l’Egitto dieci piaghe
dovette ricevere.
Quando però vide suo figlio morire decise di acconsentire.
Mosè gli ebrei guidò e dall’Egitto se ne andò.
Poi il faraone si pentì e con l’esercito l’inseguì.
Incontrarono il Mar Rosso nel loro viaggio
Alzò il bastone e creò un passaggio:
gli ebrei lasciò passare, ma sugli egiziani si richiuse il mare.
Sul Sinai Mosè salì, la legge Dio gli fornì.
Infine alla terra promessa arrivarono
senza Mosè entrarono.