Buco Nero

Quanto tempo è passato?
Da quanto sono qui?
Mesi? anni? Non ne ho idea, la vita mi è scivolata dalle mani.
È inutile pensarci, ora sono qui, l’oscurità qua dentro è ovunque,
è così fitta che sembra quasi viva. Il buio è il mio compagno di cella.
Questo maledetto silenzio assordante!
Chi l’avrebbe mai detto che il silenzio facesse tanto rumore?!
Dio! Anche la mia stupida mente non smette di stordirmi con il suo continuo maledettissimo pensare!
No, devo calmarmi, devo ricordare.
Sì, devo ricordare, anche se ora fa male.
I ricordi sono l’unica mia luce in questo buio,
anche se adesso sono così lontani.
Non riesco a capire cosa sto provando,
sono travolto da un vortice di emozioni:
Rabbia, paura, odio, rimpianto…
Sto perdendo me stesso.
Adesso io, la mia cella e il buio siamo una sola cosa…
Un buco nero.
No, non posso lasciarmi andare, io sono ancora qui!
Il mio cuore batte ancora e quando quest’incubo sarà finito
io ci sarò e dal vuoto, dal nulla, tornerò a vivere perché io sono ancora qui!


L’ultimo ballo

Lasciatemi indossare il mantello della notte,

lasciate che io mi immerga nel confortante e agghiacciante nulla.

Lì dove i due mondi si congiungono

l’oscurità ci avvolgerà,

ci accoglierà nel suo tetro silenzio

e tutto e niente avrà importanza.

Nel mio ultimo canto,

Lasciatemi festeggiare con chi non fa più parte della frenetica vita.

Nel buio più accecante

Li rivedremo

e i loro volti di luce ci guideranno,

rimarremo sospesi nel vuoto

Nell’attesa dell’ultimo ballo

con la vecchia signora.

Chiudi gli occhi e balla,

quest’ultima notte è per te.


La luce della speranza

Sono rimasta per anni a sognare nascosta nel buio.

Credevo di non avere più niente da perdere,

se non il vuoto e il dolore che avevo nel cuore.

Non conoscevo la luce, né sapevo cosa fossero i colori.

Vivevo in un mondo grigio dove non esisteva il sole

e tutto ciò che mi circondava era una fredda paura

che mi si posava addosso come neve.

Passavo le giornate nel mio gelido nascondiglio.

Sentivo le ombre sussurrare delle storie

su di un mondo colorato e illuminato,

un mondo senza dolore,

riscaldato da una cosa chiamata amore.

E così chiudevo gli occhi sognando qualcosa che non conoscevo.

Un giorno le ombre smisero di sussurrare

e tutto cadde in un baratro di silenzio agghiacciante.

Ogni cosa si fece più fredda.
La neve diventò ghiaccio,
la speranza dolore,
i sogni veleno.

Smisi di respirare e aspettai che l’orologio emettesse il suo ultimo tic tac.

Fin quando non sentii un lamento.
Il ghiaccio che mi intrappolava si stava lentamente sciogliendo.

Fu all’ora che percepii qualcosa invadere la mia prigione e il mio corpo.

Riuscii ad aprire finalmente gli occhi

In quel momento lo vidi,
un raggio di sole stava affrontando le tenebre

e io guardai nei suoi occhi e lui nei miei.

In un attimo tutto il dolore,

il buio e il freddo scomparvero

e vidi per la prima volta la luce e i colori.

Avvertii un dolce calore assalirmi il cuore.

Quel giorno smisi di sognare e iniziai a vivere.