L’ANZIANO

Graffiti di storia
a segnar lo sguardo,
lasciato all’oblìo
dei giorni più verdi.
A sfamarsi di briciole,
dei gesti sconosciuti,
e il bacio sulle dita
ricolma di doni.
L’autunno invecchia
tra le mura nude,
dell’uomo solo,
ne pianga il mondo.
La morìa della foglie,
nel dolce abbraccio,
e inerme,
io vi assisto.


CROCIATA

Tenebre squarciate
dalla folgore,
del tuono il rombo,
a risuonar sulla terra.
Dal cielo riecheggia
l’acciaio stridente,
colpi cruenti, lamenti e grida.
Il leone da sempre
insegue la gazzella,
debole e inerme,
avvinta e stremata,
nelle fauci si lascia
a trovar conforto.
La forbice taglia la carta,
la carta avvolge il sasso …
il sasso perfora la carta
e spacca la forbice.
Nulla si crea e nulla si distrugge,
ogni attore protagonista del suo Dramma,
ma la gazzella …
non può mai morire.


LA GATTA

E la gatta sfinge,
come luce accoglie bionda,
beata stava,
a natura umana ignota.
Nel palmo Tuo lembir
l’empireo sulle punte,
e danzar d’immenso,
lieto vital trasporto.
Ogni dono e grazia
nell’aia benedetta,
d’unir cielo e terra
in un solo canto.
E la gatta satolla,
come figlia al Padre grata,
amor ridava,
a sua dolce divin creatura.