Cercando chi non era più

Ho cercato e trovato

Suo fratello.

Quale privilegio più grande

La contentezza mi ha invaso

Un fratello stupendo

Un poeta

Se me l’avessero detto

Non avrei creduto

Fosse possibile

Per me

Accadono miracoli laici

A volte nella vita

Che superano e travolgono

Lui era lì

Nella pienezza della sua figura

E del suo essere

Ci fu per tutta la giornata

E anche la sera

Non l’ho abbandonato

Nemmeno un attimo

Era il primo giorno di primavera

In tutti i sensi per me

Mi sentivo rinascere

Ci fu un’altra volta

Ma sapeva di addio

E poi un altro miracolo


*

 

Il nostro cervello è pieno di luoghi

E canali misterici

Nessuno lo conosce appieno

Vorrei riuscire ad amare davvero

Ma sembra impossibile

Vorrei accettare il rifiuto

Nemmeno m’importa dei versi

La mia anima ha preso dimora

Accanto a lui

E non si distacca


*

 

Eppure io penso che

La poesia sia cultura vissuta

E trascritta in versi

Qualcosa che straborda dall’umano

E arriva per dono sulle dita delle mani

Di un poeta in un momento di unione

Con tutto l’umano

Solo così potrà essere di tutti

Sì, certo, la desoggettivazione

Potrebbe aiutare ad essere universali

La desoggettivazione è ricerca

L’ambiente diventa protagonista

E modella l’essere umano, lo assorbe

(Sto ragionando ad alta voce)

L’oggetto prevale sul soggetto che ad esso

Si conforma.

(Ho bisogno di una nuova libreria

E dopo, dove la metto?)