Poesie
BRIVIDO
Correva in quel corridoio con l’ansia di chi cerca qualcosa che sa di aver perduto per sempre. In penombra
correva. Una sottoveste bianca di senta in penombra. Porta dopo porta non guardava, scorreva ansimando,
con fiato greve, come se qualcuno la stesse strozzando. Sentiva una belva che le urlava dentro, una bocca
piena di zanne e bave che sbraita di dolore. Sentiva il fuoco, la sabbia, i sassi affilati e taglienti che le
giravano dentro allo stomaco, dilaniandolo. Correva senza pace. Nel cuore emozioni talmente forti da farle
venire i conati. Sofferenza mistica. Insoddisfazione. Non potevano appartenerle gli affari del mondo
odierno, non poteva trovare quello che aveva lasciato. Un’anima così vecchia e nobile non poteva fermarsi
davanti a porticcioli di legno moderno. Vedeva i titani nella sua mente, comunicava con essi strappando
mazzi di fiori nei campi elisi, parlava di sapori dolci e di radiazioni nocive. Tutto le sembrava riconducibile ad
un aspetto irriverente della sua anima, ma quel tutto aveva le stesse note del niente. Correva e picchiava i
pugni contro le sue gambe, correva e si strappava i capelli in un grido sordo continuamente strozzato dal
dolore di un pianto senza lacrime. Correva. Ma non sapeva dove andava. Correva, senza immaginare che
cosa l’aspettava.
BATTICUORE
Balli da sempre
Al ritmo delle farfalle
Che svolazzano nel tuo ventre,
ti accosti a ricordi
che immobili, magnetici
e glaciali come fiordi
ti attirano e ti respingono
in una danza
che non ha più ritmo
né sostanza
e tutto ciò che vorresti
è che un battito di ciglia
allontani, di lui,
ogni odore ed ogni voglia.
Ma tu sei ciò che sei
E non potrai mai
Stare lontana dall’amore
E dai suoi guai.
NEVE
Di bianco ti vesti
Sulle case e tra gli alberi
E abbarbicata sulle colline
Respiri e resti
Aureo azzurro
È il tuo riflesso
Inatteso candore
Della vita che muore
In un brivido precoce
Lungo la schiena
Nelle mie mani
Un respiro fresco e pulito
In attesa del domani.