Un tasto

E come stai
Ti stendi e devi
Riflesso e premi
Un tasto e giù
La gente applaude
Il mimo imita un bignè
Tu che non parli
Non senti niente
Sposti la mente
Cerchi solo di esser solo
Ti crei il mondo
Con il tuo sole
Mordi le labbra
Sai il perché
Assorbi rabbia
Intorno a te
E tu che vorresti
Il silenzio


 

L’incubo del dipinto

C’era una volta una bambina
Trecce bionde fiocchi rossi
Giocava a palla nel suo mondo fatto di fiabe
Giocava al tondo nel suo cielo fatto di rose
Il vento il tempo sbiadiva
Il dipinto in cui viveva
Tutto cambiava
Mostrando un pallido sole
Il cielo a rose
Scopriva i suoi aghi e spine
E si trovò in un vuoto
A cercare una via d’uscita
E si trovò accanto un fiore
L’annusò è solo è senza vita
Lascialo stare forse ce la farà
Lascialo stare forse rinascerà
E si trovò contro
un muro di genitori fantasmi e professori
e si trovò a correre
tra ali di frustrazioni problemi e nevrosi
il blu dei jeans e dei films
non la salvò
nel niente
sprofondò