IL MESTIERE DELLO SCRITTORE

Il mestiere dello scrittore
è un lavoro difficile,
quando tutto tace,
dove il sole ormai è scomparso,
una mano si muove,
mentre l’inchiostro scivola via.

I poeti ingannano il dolore,
semplicemente raccontandolo.
Una strada pericolosa,
tra dolori e sorrisi,
bevono ansiosi la libertà.


PREFAZIONE

Mi annoia rileggermi, mi annoia sentire il mio inchiostro in voce, quasi come mi annoiano la maggior parte delle persone che sono costretta ad ascoltare, lamentandosi di stronzate, insomma credo sia per questo io butti tutto.
Non conosco il successo di un lavoro finito perché la mia instabilità nel terminare le cose, ogni cosa, sfiora l’assurdo,5,10 o 20 pagine hanno poca importanza, ciò che cercavo non l’ho mai trovato e poi ti fermi, assurdo ti sei dimenticato cosa cercavi.
Oppure mi capita di perdermi tra le frasi, avrei potuto scrivere un qualsiasi racconto, una qualsiasi storia d’amore, una qualsiasi storiella triste o allegra,mi sarebbe diventato tutto più semplice, ma oramai sono caduta in un profondo tranello, chiamato difetto.
Ma se sono brava questa volta, se non mi inganno da sola, con la mia volontà posso arrivare da per tutto.
Perché esiste un posto dove io non possa arrivare? No, non esiste. Io posso arrivare da per tutto, ora mi appartengo, ora posso dire di aver provato tante cose, posso dire si “è successo anche a me”.
Non è difficile arrivare, perché arrivare è facile, infide maniere conosce l’uomo per raggiungere i suoi obbiettivi, l’effetto finale è uguale per tutti, ci si dimentica di come si è ottenuto, ci si dimentica di apprezzare cosa si è ottenuto, forse è questo che non mi fa terminare mai nulla. Una volta arrivati tutto ci sembra oramai inutile, come se si dimenticasse il dolore, quel sapore amaro nella bocca rimarrà per sempre è il cuore che in realtà si svuota, si sciupa delle emozioni, quando si ottiene, quella cosa non ha più valore, questo è il genere umano.
Mi sono lamentata per ogni cosa, ho sempre condotto strade diverse, credevo che conoscere una persona per 17 anni significasse semplicemente conoscere ogni aspetto, ogni volto, ogni odore. C’è qualcuno che sappia descrivermi il nulla? Avete una vaga idea cosa sia? Su cosa si basa? Nessuno potrà mai conoscere vie straordinarie, chiamiamole così senza l’aiuto di Dio.