Alla mia bambina baffuta

Passo felpato, coda che batte l’aria immobile

La casa è il tuo universo e subito incrocio

Il tuo sguardo antico e misterioso.

Sembri imperscrutabile ma in un attimo diventi

Una giovane monella.

Ora sei una cucciola senza pensieri  ora sembri la personificazione

Di un’antica divinità egizia e mi perdo in quello sguardo senza risposte

Che sembra contenere tutto il mistero tutta la magia della nostra vita

E stranamente questo mi rende serena.


Agorafobia

L’orrenda solitudine, subita, non cercata, non voluta

Semplicemente accade sotto lo sguardo ignavo degli altri.

Si può morire nel proprio soffocante guscio da cui si esce raramente

Troppa è l’indifferenza circostante che non si rompe nemmeno per un abbraccio

Dentro o fuori programma


 

Carissimo amico mio

Quando guardavo nei tuoi occhi profondi vedevo splendore e sofferenza insieme

E quella oscura tempesta che stava dietro il tuo sorriso, così nascosta e involontaria,

riempiva il mio cuore di paura.

Piango il nostro distacco perché ho capito che la luce di splendore sereno e brillante,

non mi appartiene carissimo amico mio