Tenendoci per mano
I tuoi occhi mi guardano
ridono e piangono
mi prendi, mi osservi, mi riempi di sguardi,
di baci e attenzioni, di fiabe e canzoni.
Gattono, sorridi
cammino, mi tieni
cado, mi alzi
mi sbuccio, sobbalzi
io rido, tu ridi
io piango, tu soffri
mi parli se urlo
mi abbracci se corro
se non ci sono
ti guardi attorno.
E poi tu bimba delle mie cure,
ti vesto di amore e di premure,
ogni mio gesto nel tuo è riflesso,
ci scambiamo i ruoli tra prima e adesso.
Non c’è più quello sguardo
non c’è più quell’abbraccio
non c’è più quella voce
non c’è più quell’odore.
resta solo un alone,
un ricordo, un pallore
momenti fermi dipinti nel cuore,
pieni di luce, suoni, colore.
E in questo vuoto che dà alla testa
il tuo immenso affetto eternamente resta.
Lieto fine
E in questo giorno in cui il sole splende,
Ecco una tromba levarsi dalla torre:
Il re è giunto e siede al suo trono
Governa il regno nel giusto modo.
Salva la dama triste rapita
Che diventa sua moglie, compagna di vita.
Dopo fughe e timori, gioie e rancori
Ancora una frase ho da dire Signori:
E vissero sempre felici e contenti
Al di là dello spazio, al di là dei tempi!
Bosco
Venite fanciulli, venite a sentire
Il bosco ci chiama, riuscite a udire?
Quel battito forte che esce dai rami
Lo schiudersi dei fiori dai loro stami
Il cinguettio insistente ma dolce
Il ruscello agitato alla sua foce
Il fruscio delle foglie scosse dal vento
L’adrenalina del predatore attento
Alla ingenua preda indifesa
Il grido della vittoria e quello della resa.
Udite l’albero che esplode saggezza
Anni di storia che tingon la sua purezza
Vedete quel faggio che cresce superbo?
E quei funghi tra il muschio e l’acerbo?
Odorate l’erba bagnata che trasuda energia
Cercate tra i sassi la giusta via
Seguite la scia tracciata dal sole
E di notte dalle stelle, dal loro pallore
Seguite il muschio, morbido e liscio
Lasciate affiorare il primitivo istinto
Addentratevi nel bosco curiosi e attenti
Che siano soavi e leggeri i vostri movimenti
Affinché possiate sentire il respiro della natura,
Il battito del nucleo, il soffio della radura
Che si spiana al di là degli alberi fitti
Al di là degli offuscati sogni respinti.