A Mamma Rossella,

Passeggiata d’agosto nei luoghi dell’anima

 

“Quando venne il tempo dell’argentare burrascoso delle onde,

ognuna a susseguirsi, sovrapporsi, quasi a primeggiare per colorarsi dell’ultimo raggio filtrato del sole,

nell’imbrunire, nell’accendersi dei pensieri come stelle sulla volta,

camminavano l’incertezza del domani nel cuor mio e la certezza della forza senza tempo accanto.

Ad ogni passo era il silenzio fuori, ma musichio rassicurante dentro.”

 

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A GENOVA,
AL DI LÀ , IL VUOTO
AL DI QUA, L’AMORE

… gocce di sudore di un afoso e uggioso agosto che in pochi istanti si insaporiscono di lacrime amare… in un attimo il dolce ricordo di una promessa sul domani , oscilla verso l’agghiacciante annichilamento sotto le gomme del mio mezzo… ed è polvere di cemento pensante e amante davanti a me, vedo sbriciolarsi certezze e animi in festa… Cerco vane e futili spiegazioni … chiedo, urlo ma non ho risposte… E subito la mia mente si protegge dal dolere… si prepara a sopportarlo con divertissment . …e come un pendolo il ricordo torna indietro alla dolcezza della promessa che potrò mantenere… portando amore dove la distribuzione ne ha inacidito il sapore… sì , come ogni ferragosto porterò i bambini al mare …

 

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“ ETEROCRONIA D’AMORE”

… In un bistrot a luce soffusa… un sorso di “te” scottò le mie labbra… che nervose cercarono di mantenere i denti stretti e di tenere a freno i sentimenti… e per non dire troppo o troppo poco lasciai parlare i miei occhi… quelli sapevano cosa dire senza mezze misure… bastó un attimo per coglierne la sincerità…
essi colsero ingenui, quello che al cuore tenero e cieco si celava…tu promettevi un amore fatto di poi e di ma…io uno di noi e di sempre

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