Poesie
Luci notturne
Quando il sole trafigge l’oscura tenebra col suo occhio cristallino
come una lacrima sgorga dal profondo abisso dell’anima
e riga il volto di fresca rugiada del mattino;
quando la nivea luna s’asconde nel sericeo manto di vapori
qual pudico rossor delle gote fiammeggia
a subissar l’ingenuo pensier d’amore nella procella di timori;
ricorda, mio respiro, che nessun ti biasima
se mai la mellea passione sulla ragion frigida primeggia.
Metamorfosi
Piove il giorno triste
sul mio cuore solitario,
nulla al mondo esiste…
Tra le pagine del mio diario
stillo fertili gocce di pianto
in attesa il ciclo si compia
e dell’usignolo udir il canto.
Come bozza di crisalide
s’avvolge l’alma mia ampia,
tra pensieri e parole madide
di nostalgia cambia…
Vola soave farfalla,
lentamente il mio petto si schiude
e di timida gioia traballa…
Boudoir
Indiscreto indugia il guardo
nel pertugio oltre la porta…
Sagoma d’anfora scorta
riverberar sullo specchio beffardo.
Occhi cerulei dipinti d’incanto
madreperlati, rigati dal pianto,
bocca vibrante s’accende di foco
sul pallido volto, dal tono roco…
Nell’aer diffonde olezzo d’incenso
commisto all’aroma di rosa intenso
a inebriar dell’olfatto il senso.
Pian piano scivola sorniona la veste
a rivelar sinuose forme e modeste
scorre la calza tra dita moleste
la gamba tornita, poi il piede investe…
Il tuo potere è immenso…
Esile creatura celeste!
Necessità
Impera il silenzio nella savana
le anime fiacche
si quietan, fan tana.
Cala il sipario sul palco di stelle,
di Eterno Presente
si colma la mente…
Si ode d’un tratto
di felide scatto,
ei periglioso impelle
sull’esule corpo e ribelle…
La lotta di gemiti è vana,
tra cespi di bacche
il diverbio si appiana…
Giace esanime l’impala coatto
tra le fauci della fiera cruente.
Nebula
Aeroso Miraggio.
Fatue ali di organza
veleggiano di lungo viaggio.
A passi di danza
nell’ostile paesaggio
la carovana impavida avanza.
Occhi bruni dal piglio selvaggio
ammaliano a distanza
nel lento incedere e saggio.
Mani di serpe intrecciate a speranza
spianan le dune d’impervio passaggio.
Florentia
Respiran di tempi lontani
merlati palagi e colonne possenti
dinnanzi ai portoni si aprono vani
a rimembrar epoche rinascenti.
Di affreschi firmate le volte e fiorenti
serbano statue di marmi preziose
ad ombreggiare nicchie leziose.
D’in su il verone si svelan maestose
la cupola a croce e giottesca campana
di auree geometrie son fatte radiose
cotanta beltà, la vista si sgrana.
Coltre di nubi man man si allontana
si tinge anche il cielo color del rubino
nell’assaporar del Chianti il buon vino.
Mezzeva Urbe del Poeta Divino
di spirto gioviale sorridon le genti.
La Isla Bonita
Nostalgiche note echeggiano degne
di un tempo passato,
valor mai dimenticato
onor di patria non spegne.
La mente rivolta al guerriero
che rubò del suo popolo il cuore
di pace e uguaglianza foriero
non esitò a lottar con ardore.
Nel buio androne assiso,
a sorseggiar di legendario il vaso
di buon cubano inebriato il naso
un vecchio scambia gentil sorriso.
Sulla via danza linda fanciulla,
un fiore odoroso spunta dal crine
è spensierata, d’ amor si trastulla
di libera essenza volteggia sul fine.
Gioco di sguardi scaltra sostiene
poco si cede e poco si nega
uomo cortese al suo voler si piega
mostra di scarpa il poter che detiene.
Pulcherrima landa che volgi a ponente
del tuo savor si allieta il venente.
Donna Istanbul
Istanbul,
Fasto capitale
Mano ingioiellata che l’Asia tende verso l’Europa
Otre aromatico e alchimia di spezie colorate e inebrianti profumi
Aura consacrata al canto dei muezzin
Gentile sogno maliardo di mille e una notte
Morigerata voluttà trapela dal tuo volto velato,
Voglio vederti così…
Donna Istanbul…
V ibranti ventagli policromi
A leggiano
L ustrosi di
E terea seta;
N odose
C hiome
I ridate si adornano di
A ulenti agrumi.