Anima ***

Non sai che hai cambiato
Le distanze
Avvicinando i nostri spazi
Perché non sai di essere il pezzo di cielo
Che fa sembrare confinanti le cose anche più lontane
Tu sei lo spazio in me. E sei il respiro che lo riempie.
Mi hai dato la fame di amore
Mi sazi e mi lasci segreti da scoprire. Nuovi. Bellissimi.
Resta pure in silenzio . Ti sentirò.
Non sono qui per te. Semplicemente ti aspetto.
Ti riconoscerò nel sorriso.
Ti terrò nel mio essere viva, sempre.


A te nonno

Forse sarà il vento a portarti con sé
lontano
e il tuo profumo tornerà sulla terra in forma di pioggia…
il tuo sguardo celato dalle nuvole
avrà i colori dei fiori di primavera
e ogni volta che sentirò il mare infrangersi nelle onde
rivedrò il tuo viso dipinto dal sole,
le tue mani da pescatore
e ad ogni tramonto sulla scogliera
aspetterò il rientro dei pescherecci
dall’orizzonte verso il faro del porto,
come quando ero bambina.
Tu per me ci sarai ancora,
lassù,
tra l’intreccio leggero e planante dei voli dei gabbiani.


Da te ebbi morte

Sei stato l’ossigeno
tu,
non per me,
per il fuoco che hai acceso.
Gelosia infame.
Mi hai consumato fuori prima
e dentro.
Mi hai torturato.
Consunto.
Arso.
E non c’era scampo.
Non c’era amore.
Ero legna per te.
Scaldavo e illuminavo. Davo tepore e luce.
Invano.
Io scoppiettavo, stridevo,
ero futura cenere di me.
Come la legna che da luce e stride.
Che illumina e scalda.
Ma in fondo abbandona un mondo che era suo.