Queste Notti

Strazianti son queste notti.

Notti di sale, disperate e versate sulla pietra

Notti infinite,

dove l’occhio, se pur stanco, non si quieta

E ancora notti,

notti senza scuse, confuse tra i vetri rotti

Notti di niente in cui la mente è l’unica con cui lotti…

Notti spente,

spente come le loro proprietarie

che si danno arie su quei sentieri.

E infine notti solitarie,

notti come ieri

in cui finisco a cercarti fra i miei pensieri.


Chi sono io

Chi sono io che dormo, mi alzo e vivo?

Corro e mi trascino.

Chi sono io? Lo sai?

Io son l’ombra di me stesso,

chi fui e chi vive adesso.

Ma son anche colui che immagino

Quando guardo allo specchio

E addobbando il mio riflesso,

scruto nel mio animo.

Cambierò.


Sguardi

Si van seguendo da una notte e un giorno

Le vivaci luci di nostri sguardi

E restan sorprese come due bugiardi

Che per non ferirsi si reman contro

 

E non c’è intelletto come quel d’Ippona

Solo l’atto netto, angoscia e azzardi

Chi ‘on teme ‘l fuoco e ‘l morso de’ leopardi,

ma i suoi ricordi e ogni novel persona.

 

È il triste fato destinato ai molti

Che celan il proprio al cor di altri,

pentendosi poi con l’ingrigir dei volti

 

Sol pochi arditi ricambian i sguardi

E costor s’inalzan sopra gli stolti

Che moriran soli, pescatori di lanzardi.