Tremendo tu con quegli occhi

Eri tremendo tu con quegli occhi.
Accendevi i miei sensi,
ma sapevo benissimo
che dovevo lasciarti andare
perché non saresti mai stato mio.
Troppo bello,
troppo vivo,
troppo sfuggente.
E con il mio corpo caldo
cosa avresti dovuto farci?
Nulla?
Rincorro una preda
difficile da catturare
che non vuole saperne
di essere soggiogata.
Ma io bramo.
Come faccio a lasciarla andare,
via nella notte,
senza averla mai avuta veramente?
Destino crudele,
sorte ingrata…
amanti della notte
senza poterci mai incontrare.
Ah che rabbia che mi fai?
Dio dove sei?
Devo proprio lasciarlo andare
restando inappagata?
Lui che mi rende viva
ha fatto il suo tempo.
Rassegnazione inadatta
a quelle come me.
Un senso
avrà voluto esserci
per questo nostro casuale incontro,
ma devo lasciarti andare
stavolta per sempre.
E i miei occhi sgorgano lacrime
per quel piacere inappagato.


Rosa cuore di donna

Rosa,
fiore preferito,
sensuale e poetica.
Ma estrai spine acuminate
allo sfiorire
di ogni bella speranza,
rifugiandoti,
nel tuo cuore fragile di rosa
dove la corolla di petali protegge te,
avvolgendoti,
in un nobilitato abbraccio.
Rigenerata,
ne esci profumata,
ingentilita,
affascinante
ed affascinata
da ciò che ti si mostra innanzi:
un mondo ricco di meraviglie
tali da far palpitare
cuori sensibili.
Consapevole
di volerti ammirare,
ancora una volta,
alla luce del sole,
prima di vederti sfiorire.
Rosa,
cuore di donna,
fiore delicato,
creatura universale,
onora le tue battaglie
rammentando a te stessa
il merito di essere
semplicemente straordinaria
così come sei.


Elogio della scrittura

Magicamente metto nero su bianco
e l’anima mia si tranquillizza.
Pensieri sparsi
accecati dal dolore
o assetati d’amore.
Parole che catturano sensazioni,
racchiuse per troppo tempo,
in cassetti dimenticati.
Parole
che descrivono un’immagine
che catturano occhi
che sentono battiti.
E allora,
l’ora preferita diventa la sera
quando la quiete della notte
sopraggiunge
ed io mi sento libera.
Scrivere per vivere,
scrivere per sopravvivere
perché le parole
accompagnano la mia solitudine.
Spesso sono parole ingrate,
severe,
altre mi regalano un sogno.
Scrivere è la mia passione,
la colonna sonora della mia vita
perché spesso,
le note di una sentita canzone
fanno da sfondo.
E fra una nota e l’altra,
trovo l’ispirazione
per un nuovo romanzo
o una poesia che sappia di vita vera.
Antidoto alla mia malinconia
sarai compagna immortale,
connubio indissolubile,
perché a te devo tutto quello che sono:
me stessa!