Poesie
Libertà
Non mi comprerà mai il vostro denaro.
Non seguirò le vostre ragioni tra le urla della folla.
Non impugnerò i vostri fucili.
Non sposerò un unico sogno per morire nel suo letto.
Non sarò mai applaudita nelle piazze né studiata su bugiardi libri di storia né adorata in falsi templi.
Nessun luogo mi appartiene eppure sono in ogni dove.
Nella forza spietata della natura.
Nei cuori puri tra le prigioni della terra.
Nei canti di speranza, nelle grida di dolore.
Sarò con te se mi cercherai nell’intimo del tuo spirito.
Ci sarò nei giorni festosi di liberazione, gioiremo insieme e balleremo nella notte senza confini.
Lascerò le mie impronte nella sabbia perché nessuno mi avrà per sempre.
Tornerò sulle vette delle montagne.
Oltre gli umani orizzonti riderò insieme ai quattro venti.
India
Ogni giorno,
la ragazza dalla lunga treccia nera,
offre al tempio i suoi occhi.
Occhi che han vissuto altre vite.
Vite che han smarrito la strada di casa.
Casa di lune, pavimento di terra, tetto di fiori.
Fiori marci e rifiuti, pascoli abbondanti per vacche sacre.
Sacre litanie e litanie di clacson riempiono l’aria colma di odori.
La distanza è una fila per il riso e un passo scandisce il tempo.
Ogni volto imprigionato tra la folla ti sorride.
Nasconde un segreto, il segreto di tutti.
Scoprilo.
Cammina fra questi vicoli, dove gioca la morte, senza paura.
Cercalo nel gesto generoso di un mendicante,
nel richiamo di un venditore ambulante,
nella danza innocua di un serpente,
in un angolo qualunque.
Sentieri
C’è qualcosa di celato
lungo i pendii del tempo.
Un incontro dell’uomo
con l’uomo.
Uno smarrirsi di passi
senza ritorno.
Un’eco remota
senza voce.
Ricordo
Mezzogiorno.
L’eco di ieri
nelle campane
a festa.
Tornano orti
e vigne
e mani ruvide
di terra
fiori alti
come me
non c’è distanza
nella memoria.
Noia
Mai t’ho incontrata nel silenzio.
Eri un brulichio
di idee confuse.
Un pregiudizio
su due piedi.
Due occhi
senza sorriso.
La sentenza
dell’amico.
Un giovane
già vecchio.
Una cravatta scura
per una camicia bianca.
L’incessante monotonia
del pensiero comune.
All’Occidente
Dietro la maschera
della cultura
la bocca famelica
della civiltà.
Dietro la maschera
della democrazia
lo sguardo maledetto
della guerra.
Dietro la maschera
del benessere
il volto folle
del nulla.