Atlante delle nuvole

Ciò ch eravamo e che fummo

si diniega in ciò che siamo per

diventare ciò

che saremo.

Nel tempo e nello spazio

noi ci dilatiamo

in sella ai nostri gesti

sembranti emozioni.

Siamo fabbri di noi stessi

e in ogni nostra forma

dietro ogni qualsivoglia

sembianza

siamo destinati ad incontrarci

ora

e per sempre.

Ci sembrerà

stati divisi da un attimo.


 

Mentre dormi

I tuoi capelli

mentre dormi diventano

lucenti, vi si possono vedere le

trame intere di tutti i sogni.

Come incubi da vasi di

Pandora

o fili di pazienti

Parche

i tuoi capelli sparsi sul

cuscino

sembrano onde che alte

vorrebbero toccare le

corde della luna ad

innescare una ninna nanna

che sorga dall’altra sua faccia,

perennemente nascosta e

ignara.

Guardandoti ferito

ogni notte

cosi disordinatamente simile a Medusa i tuoi capelli

mi

pietrifichi ,

e cado nella morte

colorata di sogni

nella quale siamo destinati

ogni notte.

Risorgeremo

alle prime luci dell’alba.


 

Metamorfosi

Potremo morire

sotto stalattiti d’universo

fingere di diventare per un attimo

qualcosa di diverso.

Dei nostri abbracci spezzati

Giove si

lascerà inanellare e

Venere nascosta

dietro bellezza

ammira ispirata la tua

radiosa tristezza.

Mercurio il solo

lontano dal Sole danza

su un orbita priva della

Illusione di un incontro

mentre noi combatteremo

ogni giorno in cui avremo

Saturno contro.

Amo in te tutto ciò che

In me è diverso,

sei il mistero che rende meraviglioso il

buio dell’universo.


 

Parigi

Io e Te

spargiamo i nostri resti

tra arroccati Boulevard,

ciottoli tenuti insieme

dai nostri passi che

trafiggono lo spazio dello

ennesimo

Arrondissement.

Seduti ad un Bistrot

brinderemo ad

Hemingway bevitore e

nelle ore trascorse

ritroveremo il tempo

che un secolo fa

perse Marcel scrittore.

La Torre Eiffel

nasce dai tuoi occhi

nel momento in cui

per la prima volta

l’imprigiona la tua meravigliata

iride.

Prima d’allora

in realtà

nessuno mai

la vide.

La notte scorre

tra le mie dita

mentre accarezzo il tuo

viso stellato.

Scorgo sorgere

l’alba di un nuovo giorno

dietro la sgranare crespato

le tue labbra.

Magico e

profumato di mandorli in fiori

il tuo silenzio è l’oriente

lontanamente vicino.

Migra

come stormo

la tua bellezza,

librata dal freddo autunno

del tuo corpo

posata nascosta

al caldo

brivido di

un verso.