Io affondavo di notte, affondavo nel mio mare ed i miei pensieri erano le onde, la tempesta le mie lacrime, affondavo e sentivo il vento ma erano le mie urla, mentre annegavo, mentre scendevo sul fondo vedevo tutto il mio mondo, Infiniti relitti, nel fondale c’erano molti squali, mi giravano intorno come girano i pianeti attorno a questo mondo, ho perso il controllo, poi le urla lo sclero.

 

 

 

 

Non c’è più musica in questo mondo sordo,
e non si riesce più a vedere in questo mondo cieco.

 

 

 

 

La mia eleganza è saper stare in silenzio
proprio quando gli altri fanno solo rumore.