Fuggevoli malinconie

Fuggevoli malinconie

all’ improvviso

appaiono

come falene,

spaventate

dai fari,

sopite rimembranze

si alternano

a chiarificati

preamboli

di infinito.


 

Dolce morte

Dolce morte la tua assenza

Non ricordo il tuo sapore

Dimmi ancora se sei viva

Io per te mi sono uccisa.

Mi han salvato ad ogni costo

del mio amore mal riposto

mi han rinchiusa per favore

io ti porterò quel fiore.

Di rugiada e manganelli

son rimasti righi belli.

Dimmi ancora dolce amore

se mai più ti rivedrò

dimmi pure a denti stretti

se per te il mio latrare

finirà poi sull’ altare

Che se cambiano le leggi

siamo spose nei carteggi.

Le giunchiglie ci fan festa

la mia vita ormai è mesta.

Senza amore, senza ardore

spero ancora nel ritorno

di quel fuoco che fu eterno.


 

La vita è questa

Tu dicevi ed io pensavo:

in queste infanzie scevre di padri

con madri ansiose di rivalsa:

noi eravamo le spade.

Gli anni passano e

ci siamo scelte

i nostri eroi:

tutti omosessuali

tutti maledetti

tutti morti male

tutti artisti.

La vita è questa

con un lavoro

per vivere

e nel sangue l’esigenza

di scrivere

oppure calde lacrime

ci inondano.

Dormi sogni tranquilli

cullata dal neon delle discoteche

col tuo vestito in lattice.

La vita è altrove

Ma tu mi puntualizzavi: Dove?

La vita in fondo è questa,

fingiamo che sia una festa.