All’ombra del salice

Bambina gioca ancora all’ombra del salice…
Ma il tempo è ladro delle fiorite primavere
e lei ignora il suo essere ormai donna
e la notte grava sul pianto di colui
che soffoca il suo lamento d’amore.
A lui il sonno gli è rubato e
a lei Morfeo la porta con se’
per il dolce riposare.
Ma quando vecchietta,
siederà sola
e il vento porterà l’eco di quel lamento
che non volle mai udire,
vedrà un cielo senza luna.
Brucerà nel ventre quell’amore non amato,
quando i suoi occhi velati
vedranno gioire le altre primavere e
sbocciare i loro fiori e
per lei dalla finestra cade la neve.
Avrà di che dolersi,
ammirando quel candore,
ora che lei lascia al nemico mal tempo
le fronde secche
e piange la tardiva rosa essiccata
di quell’amore che riposa un sonno eterno
sotto il salice dove lei giocava spensierata
non attendendo ancora l’inverno.


L’albero della sposa

Su un tappeto verde
ti ha piantato un buon contadino,
sei cresciuto tra il giallo dei fiori che
ora guardi dall’alto della tua imponenza.
Campanellini suonano per una sposa in festa,
una fanciulla in bianco si reca a dire il suo si,
un velo di iris le copre il viso,
l’emozione le vela gli occhi.
Girasoli si aprono al suo passaggio,
lo sposo l’aspetta in un campo di fresie.
Nell’aria il gelsomino partecipa con il suo profumo.
Le rondini disegnano la bella stagione,
un coro di usignoli alza in cielo un Ave Maria.
La primavera va a nozze
su una carrozza con bianchi cavalli.
Elegantissime calle aprono la via e
il fiordaliso lancia,
alla sposa,
petali di rosa.
Aranci, ulivi e oleandri porgono il loro augurio e
la mimosa, la ginestra e la magnolia
si inchinano al suo passaggio.
La viola ha preso il bouquet della sposa.


Fiore dello stesso prato

Aspettavo con ansia un bimbo che non arrivava,
il cuore si stringeva
e io sempre più piccola mi facevo.
Una sera alzai gli occhi al cielo
e chiesi alla luna un figlio…
la luna mi ingannò come la vita.
Una stella illuminò le mie speranze
e pensai a te così
lontano e solo come me.
Una femminuccia, mi dissero.
Una figlia senza mamma in terra lontana
e una mamma senza figli da cullare.
Intreccio la tua mano nella mia,
bianco e nero il colore dell’amore,
quello che ci fa essere madre e figlia.
Porti il nome di quella stella,
perché sei tu la luce della mia vita Stella…
perché siamo due fiori di colore diverso,
ma dello stesso prato.


 

Compagni di scuola

Il mare fa da sfondo
a serate allegre come allora.
Mani che si uniscono
e l’unione ancora ci distingue.
Qui a festeggiare i ricordi grandi come noi
e il tempo non è passato mai.
Si scordano i pensieri
si accendono emozioni,
la vita è ancora amica della nostra spensieratezza
che dolcemente
trasporta i nostri anni
segnati dalle rughe dei sorrisi.


Stella Maris

Lassù sul promontorio
una donna devota e amata
stende il suo celeste manto.
Abbraccia i suoi fedeli,
dandogli rifugio e protezione.
L’occhio attento e vigile di Maria
mai perde di vista i suoi figli,
naufraghi di questo mare
che davanti a Lei ci porta
come stella che illumina la rotta.
Con sguardo ausiliare segue in mare
gli uomini pescatori di speranze,
benedicendo le loro barche e le loro vite,
conforta il cuore di colei che lo vede andare
e con fede Le rivolge la sua preghiera e il suo penare.
Mai distoglie gli occhi fissi all’orizzonte,
come accompagnasse nel loro viaggio
quei figli appena andati.
Con il piede sembra voler accennare un passo,
quasi a lanciarsi in quelle acque
quando non vede ritornare qualcuno dei suoi figli persi.
In tanti son partiti per non tornare,
ma la Stella del mare
è àncora di salvezza e consolazione
per questo amaro dolore,
e dal suo cuore arriva il calore
di un nuovo raggio di speranza.
Col dito puntato verso il cielo
non ci fa perdere di vista la nostra vera meta.
Lei, stella del mare e regina del cielo,
è della terra simbolo dell’alleanza tra Dio e l’uomo.


Notte dei desideri

Il solco di un sorriso
dalle stelle disegnato.
Dentro al cuore ha mio padre
il suo grande desiderio.
A cavalluccio sulle sue ginocchia
aspettavo stelle cadenti
volevo prenderle ad una ad una,
conservarle infondo al cuore.
Mi diceva il mio papà:
esprimi forte un desiderio
poi vedrai che accadrà.
Sotto le luci della festa,
sorride il nonno ai suoi nipoti.
Bambino dai capelli grigi,
gioca allegro coi suoi piccini.
Ma sotto ai baffi piange l’uomo,
stretto al pensiero di un fratello.
Nel suo sorriso
nel suo coraggio
rivedo il mio papà.
Mi fa tanta tenerezza,
si preoccupa per me,
nei suoi occhi gliela leggo
la preghiera al grande Re.
Nella follia della vita
ho uno zio accanto a me.