Luce d’Angelo
Acqua di mare
risplende di sorridente Luce
che di foco scalda l’umida spiaggia.
Con innocente grazia
accosta benevoli carezze
che delicate sfiorano
nude e tremanti mani.
Con Viva sete
di un tal diletto
si Lascian vezzeggiare
e di Fremente attesa respirano al suo ritirarsi.
Luce non sa
che il Muto pensier dell’ombra Sua
il cuore Inonda di un tremito palpito
che specchi d’Anima
Tradiscono
al tocco di un sorriso.
Ignora il sorgere di spente aurore
che pallide mostrano
il timido apparire.
Note di silenzio
si propagano d’intorno
è un’alchimia di colori
che Senno non trova
e di Propria fonte si bea.
Coriandoli di emozioni
scintillano di Luce
e vivaci melodie
di avvolgente manto
l’Animo lusingano
quasi che il sopito battito
sopportar non possa.
In acque che paiono chete
Fluttui incerto di ciò che è
ben sai che il tiepido soffio
di Tempo è essenza
e di altri spazi
Suo destino è volto.
Volo d’Angelo
spiega docile le ali
su bianche piume
adagi lo stanco Spirito
di innocenti doni
rimembri ancor
e un sorriso benigno
accoglie il timorato sonno.
Amorevoli note
risuonano in echi
che soli accompagnano i peregrini viaggi
e un arco di luce
splendente staglia
nella cobalta sfera.
Volgi a Lei
la sospirata preghiera
di versi suonati
e mai cantati
e Implorante invochi
che esaudir ti possa
la lucente Stella
di muta beltà.
Dell’Ombra
Di buon’ora si leva
il velato Animo
non indugia in sonni
che mal accompagnano
il notturno riposo
e
ancor parte di inconsci scenari
prepara il Sognante;
per mano
respira aria
che ancor sa di stelle.
Di debole speranza alimenta
l’acquietato respiro
e un focherello
par voglia bruciare
i tessuti pensieri
di fredda Ragione.
Più non sa
ove di nettare succhiare
e quasi vorrebbe
che la lucente Stella
sfiorato non avesse
le mute corde.
Ma Subitaneo
rivolge al Cielo un unico inchino
per il ricevuto dono
e generosi specchi
mostrano
la nudità nascosta.
Fili d’erba
si muovono al soffio di un sorriso
in disegni d’onde
si lasciano danzare
ma
potere non hanno
di musica sonare.
Spenti
di note più non brillano
luci di rugiada
Sole
abbracciano gli esili
in sfere che
alcuno
può vedere.
Un battito
ha cessato il suo ritmo
di un tal moto
non era avvezzo
più verbo sa egli trovare
e d’ogni dire
si presenta privo.
D’antico silenzio
s’empie lo spazio
di dolci melodie
risuonano i lontani echi
e di sorridenti figure
trova or letizia
che di Ombra
ne son debole luce.
Con dispersa Ragione
cerca allora nuove danze
per copiose gocce
d’amaro sorriso.
Dispera
il desiderio che
pur tende
a un carezzevole sorriso
di sola memoria.
Ignote figure
prestano parte a fuggevoli scenari
di un costante divenire.
Interroga muto
il Tempo d’un Respiro
ma una nube non sa
di quale cielo va
e pensiero
non ha.
Domanda al vento
la Verità futura
di risposta teme l’udire
e sguardi
di perso calore
volge d’intorno.
Ignoto
è il Disegno
del cui mistero
vuol scoprire la tela
ma
oscuro ne è il velo
e per l’ombre che intravede
non è dato sapere
del suo celato volere.
Soffio
Animi spogli
di grazia alcuna
insinuano verbi
atti a offendere
e sol volti
a commiserevoli sguardi
ergono palchi di accuse e sentenze.
In deserte dune
di mantelli vestiti
movono sospettosi passi
e di cupidigia tessono
il sordido atto.
Luce non sa
che tenebrose ombre
al Suo sorgere ordiscono
e benigna si mostra
di sé non esime
maschere
che
servili
ai suoi raggi si prostrano.
Orme non sono
del mattino lasciate
e in altri scenari
cerca presenze d’Animo vissute.
Parole, parole, parole
seguono in vivace ritmo
e figurate forme
prendono corpo in realtà che non sono.
Sopportar non può
la creata trama
e rifuggir vorrebbe in lidi di mare
per esser
di tale immensità al cospetto
e dipingere al vento
le trattenute emozioni.
Per poi godere
del beato intreccio
con onde
che esaudir sanno
l’incessante moto
tra le dorate dune.
Di effimeri bagliori
sa egli nutrirsi
che dimension non hanno
se non in realtà che non sono
se non passaggi di tempo fugace.
Di gioco è essenza
l’Animo loro.
Giri di danza
Aggrovigliano figure di tempo
e senza posa alcuna
l’Animo d’intorno dibatte
di sé ricerca.
Di memoria fa varco
fermate immagini sovvengono all’uopo
e placido assapora
il gusto suo di allora.
Nell’azzurra e limpida distesa
si dipana la maglia
di rugiada intrisa
d’amaro sorriso più non veste lo sguardo
ma di viva luce
s’empie il respiro.
Trattener più non può
la dirompente emozione
che senz’argine inonda
le bianche spiagge.
Straniero giunge
l’amato gesto
in ora foriera di simil versi.
Vibrano corde
al dono di un sorriso
che carezzevole si posa
sull’umido velo.
Improvviso è sorto
di credenza ne era privo
e giochi di lucciole
danzano in archi di colore.
Di cristallo è adorno
in ogni movenza colore riflette
di un tal soffio forgiato ha
Colui
che Tutto Sa
e che Tutto Vede.
In angoli di cielo
perfette sfere
di riflesso bagliore
danzano liete
in gioiose melodie
di auge canto.
Velato è Colui
Che Ogni Tempo Move
e con timido sorriso
all’infinito Silenzio
sussurra tremante
di quale figura
prenderà forma la tela.
In cielo di stelle
sorprende il sonno
Ma
in quest’ora
Signore non sono del celeste emisfero
e la tuonante voce
dal grondante manto
Padrona s’erge.
E se i pensieri
Potesser prender verbo
Senza che labbra
movimento alcun facesser
E Se
al suon di essi
amorevoli note
in danza di arpeggio si colorassero
Allora
e Solo Allora
d’ali si rivestirebbe il Tremante
e in voli d’Angelo
si librerebbe.
Inaspettato
Capita a volte
in giornate un po’ così…
Soprattutto di sera
Quando tutto tace
Quando ogni suono
ha cessato di farsi udire
e Quando ogni voce
d’Imperioso dire
ha Dismesso corona e scettro.
Capita di sera
in Quei momenti in cui sono
Io
Io con Me
Senza finzioni, né inganni…
Lo tengo stretto tra le mani
Così
chiudo gli occhi
un istante…
Oh com’è fresco e allegro nei suoi colori
Sa far sorgere un sorriso
Anche nei momenti più tristi
basta guardarlo…
Quanto calore sa donare.
È sinuoso
scorre veloce tra le dita
un movimento giocoso
m’intrattiene…
Una gioia nuova
sorge timida
quasi ne ho timore
Come controllarla
Come definirla…
Ma poi
Decido
la lascio Vivere…
A un tratto
scivola via
la sua rotondità è fuggevole.
Mi scivola addosso
Non lo fermo
si posa sulle gambe
sorrido
è così Indifeso
e
Non lo sa.
Basterebbe un lieve colpo
perché la perfezione della sua forma
si scalfisse.
Così delicato
la durezza del suo porsi
Subito
l’ho compreso
è Solo apparente.
Lo riprendo
Meglio l’osservo
posso regolarlo su me stessa
Non ha chiusure predefinite
Aperto
Libero.
Già
Libero…
Sono stanca
molto
un ultimo, profondo respiro
e l’adagio qui
vicino a me…
Spengo la luce
un sipario lentamente scorre…
spero Solo che
almeno per questo scenario di stelle
di pastello sia vestita
l’Opera a Venire.
Tocco
È bastato a te accostarmi
o Infinito
ché l’Anima mia prendesse foco
e le tue acque
Impietose
Inondassero
l’ardente tremito.
Con Perduta Ragione
seguivo Impotente
il violento moto
di onde che
implacabili
scagliavano
a laceranti spine
il ritrovato battito
e un turbinio di emozioni
danzava
non lieto
un intreccio col vento.
Un velo di fresca rugiada
ottenebrava il vedere
e Straniera
spaziavo in impercettibili realtà.
Improvvisi voli
catturano lo sguardo
e il susseguirsi di variopinte figure
è Sorgente di nuovi bagliori.
Con crescente potenza
s’innalza la Prima Stella e
in acque ormai limpide
riflette un’immagine
che Pare mirare
con muto incanto
una Bellezza
che angelica
si solleva.
Le di lei dolci note
movono in mari che
al loro semplice udire
subitanei illuminano
la desolata spiaggia
di un caldo tepore.
Il tocco di una campana
segna lo scorrere di un pianto Tempo
avvolgente
dipana il frenetico pulsare
e benigno
raffigura soffusi scenari.
Animo
O Animo
in quale vorticoso tormento non sei imprigionato.
Tra la folla
cerchi attimi di respiro
ma non sono che un istante
e subitaneo
è l’intreccio che ti avvinghia.
Volgi sguardi indagatori
Vorresti chiedere, sapere
librarti in volo
e con loro danzare
ma essi non si curano di te
non incrociano il velato e supplichevole volere
non sostengono il tremante battito.
Offuscato da un umido velo
li osservi curioso.
Isolate parole
risuonano come echi
e variopinte realtà prendono forma.
Sorpreso dell’incalzare ritmo
domandi al vento
quale tempo debba giungere
che attendere non possa.
Immagini riflesse
sfavillanti luci
e imperiosi suoni
dipingono la tela…
ma i colori si sciolgono
ai giochi d’acqua di una fontana.
A un tratto
più nulla riempie lo spazio
e innocente sorridi
all’innalzarsi e al congiungersi di gocce che
incoscienti
volteggiano in silenziosa armonia.
Un respiro
ha ripreso a farsi udire
passi lenti si allontanano
e un docile soffio li accompagna.
Essere
Immobile
pareva.
Immenso
splendeva.
In acque
che regolari scorrevano
in un lento divenire,
Maestoso
si specchiava.
Ma
Immutabile
Non era.
Si moveva.
In un tempo
che tempo non era
Mutava.
Dolce
era la danza
dell’Essere
e del Non essere
Più.
Un soffio di nuova luce
mi sfiora,
di calda veste
l’orizzonte colora.
Incammino i miei passi
Ciò che era stato
Non era
Più.
Incontro
In un tempo come tanti
calcavo
Segnati passi
e respiravo
Esplorati spazi.
Parole
accompagnavano
un ritmo
Lento e Cosciente.
Non v’era fretta
Ogni sguardo volto all’intorno
Ricercava
note di colore di dolce armonia
sollievo
per un Soffocato Animo.
Ben accolta
la fresca brezza
che benevola accarezzava
gocce di rugiada
che
senza troppo badare
si lasciavano scivolare.
Ordinati gesti
erano fonte
di un nascente sorriso
che divertito
rappresentava
Ignote realtà.
Ma vano
era lo sforzo
e il Tremante Spirito
Infreddolito e Spaurito
Non aveva di che appoggiarsi.
Occhi ormai stanchi
Muti
osservavano
la sconfitta ragione.
Inaspettate
giungono parole,
abbracciano
il sopito calore
che sorpreso
Trabocca
in un infuocato sorriso.
Oggi
Oggi
oggi è così…
Non sai Neppure tu
Perché.
Cerchi
Ascolti,
ti perdi…
Nel vuoto
in quello che Sei
e Non sei.
Oggi
oggi è così…
Non sai Neppure tu
Perché
O solo
Vuoi non saperlo.
Provi a non pensare
a sorridere
ma qualcosa di sopito
fuoriesce da un letto di polvere
e con forza
si mostra.
Oggi
oggi è così…
Ti estranei
A un tratto non c’è più nulla
il silenzio si fa buio
si fa strada un sussurro…
sorridi.