La gioventù.

Amor mio, il sorgere del sole sulle candide montagne,
come pino loricato ti trova in mezz’al petto
e la gioventù acerba s’apre come le castagne,
nel settembrin aurora, quand’ t’aggir nel letto;

Come nuvola che ha piovuto passeggera, come quercia
che rompe l’improvviso sventolio, della mattutina frescura,
il mio cuore in salita ribolliva, spinto dalla breccia
di cercare impetuoso, la tua divina statura;

oh interminabile salita, quando si nasconde la cima
e non rimane che salire in benedetta lotta,
le parole si perdono, lasciando al loro posto, la rima
dell’affanno, che palpita in noi, come ali nella grotta;

Scorrono saltando, infinite acque cristalline,
ed io commosso sopra il responsorio della cascata,
la mia bocca immergo nel tuo torrente, sapori felini
uguali, quale gioventù a tali sorgenti si è lavata?

Amor mio, passione insonne che mi sorridi,
alba che riscaldi i mari ghiacciati,
ninfa splendente nel primo raggio del sole, mantieni i nidi
dei nostri sogni futuri, che in te saranno incarnati,
Oh Diva!


La preghiera.

Tutto parla di Te, oh mio Dio!
Parla il giocondo apparire della luna e delle stelle;
Parla il pastore con le pecorelle;
Parla del mare, il fremito profondo;

Oh Tu, che dal nulla hai creato il Mondo!
Manda un raggio di sole fiammante,
il cuore caldo di un bimbo importante,
vorrei unire al mio mondo;

Oh Tu, che nel tuo cammino, crei il giorno,
di raggi viventi e di sole amoroso,
abbia pietà del mio cuore virtuoso,
e dona a mio figlio, la speranza del Tuo ritorno!


A Elsa!

Salve, oh Diva, bella fra quante,
a Roma dimorano, città Eterna!
Elsa ti chiamano ed è bel il tuo sembiante;
rosa cresciuta, in seno brillante;

E lì mi posi a contemplar la rosa,
beltà, fra le beltà primiera,
lo zefiro che la rende odorosa,
la luna, che incerta segue la sera.