Un vagone qualunque

Sento il treno fischiare, nel vagone dell’attesa.
Questo strano profumo
col pensiero racchiuso, cristallizzato in quel punto
dove fugge lo sguardo
intrecciato all’esterno.
Dal finestrino, gli alberi corrono
cerchi di afferrarli
per poi spingerti al passo,
con la mente che vibra, al suono del treno
che annuncia la stazione di arrivo.
Tante volte questo viaggio
in un vagone qualunque
mi ha portato da te.
Ora si cambia …
Incredibile ritorno nel passato,
tutto si è fermato nel paesaggio del tempo,
l’epoca di ieri col treno a vapore
nella macchia mediterranea
ritaglia la foto e immortala lo scatto.
Potrei essere stanca dai chilometri attraversati
ma la tenerezza e la gioia di esserci
prolunga il piacere nell’arrivare da te.
Dolce e addormentato paese
ti rivedo ancora una volta, con l’odore del mare e il sapore di sale
in questa pioggia battente, prodigio del tuo esistere
presenza costante nel cuore di ogni emigrato.


Otto Novembre

Racchiusa nella conchiglia
trasportata dal mare e donata alla vita,
rivivi ancora il colore di quei giorni.
Come vento infuriato contro gli ostacoli
piegando ogni ramo
hai urtato la tua anima nei cuori deserti
cercando l’amore.
Seduta su quella panchina
ora guardi la luna
disegnando il tuo nulla
perduta e smarrita nell’ombra di te.
Vicina e lontana
nel cammino tortuoso
la sfida di sempre, col mostro in agguato
raggiungi il tuo cuore di animo buono.
Fragile e indifesa
nascondi il tuo viso con mani tremanti,
ma il tuo battito d’ali di donna dolcissima
ricopre la terra di germogli viventi
donando poesia nella luce del giorno
posando il calore alle tenebre della notte,
lasciando al risveglio l’illusione del sogno
in ognuno di noi.


La pagina

Ho aperto il tuo libro,
ho trovato la pagina da te indicata
era ancora visibile quella macchia che hai cercato di cancellare.
Un segno indelebile della tua vita,
del tuo scorrere delle dita furtivamente
con lo sguardo avido del sapere, conoscere, imparare.
Quella pagina che ricorda i tuoi sogni
abbandonati e poi caduti come foglie in autunno,
nascosti nel solco della terra che qualcuno ha calpestato.
Ora il vento si alza furente e dispettoso
e quella pagina segnata
ritorna a dormire
ma tu non chiudere questo libro
ci sono ancora tante storie da leggere
da raccontare, da vivere.