Amore

Su una lama noi camminiamo,
sopra il vuoto volteggiamo, ondeggiamo
cercando di catturare la vita e l’orizzonte;
sopra il vuoto, sopra la morte.

Tu schiudi mondi dorati
E dolori appena sussurrati.

Tu sei doppio come un coltello,
costringi gli uomini a camminare
sul filo della lama.

Da una parte ti punge il dolore,
dall’altra il ferro si scioglie
in mille atomi palpitanti di amore.

Non cadere!Non cadere dalla parte sbagliata!
Non cadere!Che senso ha vivere nell’incertezza?
Non sarebbe meglio la pace sotto la neve?

Non cadere!Coloro che sopravvivono
Sono i consumati equilibristi,
che conservano mille trucchi e imbrogli,
che stanno su delicati, come fogli
portati dal vento.

Forse al di là del tormento, una bianca speranza,
quando l’equilibrio sarà consumato,
quando la lama ci avrà tagliato.

Su una lama noi camminiamo,
sopra il vuoto volteggiamo, ondeggiamo
cercando di catturare la vita e l’orizzonte;
sopra il vuoto, sopra la morte.


Lo scrittore

Ditemi, io che di mestiere scrivo,
io che invento mondi nella mia mente,
cosa mai ne saprò
di ciò che accade realmente?
La finzione è un caldo rifugio,
addio al mondo, addio alla gente,
io vivo in ciò che penso,
io rimango distaccato dal presente.

Ma solo una cosa mi tormenta,
solo un particolare mi assilla!
Quello che io scrivo,
è la massima aspirazione
di ogni essere vivente,
è il sogno degli antichi
e la gloria del presente?
E’ arte, o il successo, la fama,
provengono dal consenso della gente?

Inseguirò la chimera,
sfiorando la coda della cometa,
levriero in corsa frenetica
dietro finti fantocci;
girerò per sempre
attorno a un punto senza mai toccarlo,
cerchio intorno al nulla,
cerchio con al centro il tutto,
e se alla fine lo raggiungerò,
non sarà un lutto?

Cosa cercherò poi?


L’uomo che tutto aveva provato

L’uomo che tutto aveva provato
Sedeva su un’alta rupe
Ammirando il tramonto dorato.

Aveva viaggiato e si era riposato;
aveva lavorato per ingannare il tempo
e il tempo lo aveva ingannato;
aveva mangiato alle tavole di poveri e ricchi,
dei primi centellinando i pochi chicchi,
dei secondi gustando i lussuriosi contorni;
aveva combattuto quando tutto era perduto
e si era arreso con la vittoria a uno sputo;
aveva dormito in letti roventi d’amore
e aveva attraversato lunghe ore sole;
aveva scritto queste poche parole
in ogni lingua e ogni inflessione;
aveva scalato montagne e alberi
sempre fuggendo dal fare oggi
le stesse cose di ieri.

Così fiero e dorato
Pensò che solo una cosa
Aveva tralasciato.

E si scagliò giù dalla rupe.