Genesi

Ricordi uomo il tuo primo giorno?
camminavi su di un prato fiorito
ed eri nudo da piede a capo,
la vergogna non t’aveva ancora vestito.

Poi arrivò lei,
bianca come la neve e bionda come il sole,
assai particolare ma mai volgare,
portatrice di idee oscure.

Emozioni sconosciute,
sensazioni mai vissute.
Giornate mai iniziate,
parole mai pronunciate.

Storie ancora da raccontare,
segreti da scoprire,
cuori impacchettati e mai scartati.

Regali da comprare,
case da vedere.
Bambini mai nati o ancora progettati.

Mutui mai accesi,
prestiti mai presi.
Viaggi da sognare,
un’amante ancora da trovare.
Peccati da confessare,
matrimoni da fallire.

Un bastone da impugnare,
frasi da balbettare,
capelli bianchi da far cadere
e persone da dimenticare.

E poi accorgersi
di quanto sia facile morire,
in un giorno di sole,
accarezzando un albero di mele
rinnegando le parole di un Signore.


Risveglio

In questo oscuro silenzio
osservo l’orizzonte, di lato,
ed è come se rinvenissi ricordi
di un passato mai vissuto.
Attonito cerco di rimembrar
i sogni che di notte m’han tormentato,
ma quando torno in me e realizzo ove realmente mi trovo
capisco in qual profondo abisso d’illusione son ricaduto.


Immigrato

Sopravvivo,
fra detriti che le onde hanno rigurgitato.
Naufrago,
su spiagge che l’intolleranza ha calpestato.
Rivendico,
una vita che la cupidigia ha cancellato.
E quando penso di esser finalmente arrivato
alla fine del mio viaggio
è proprio lì
che il mare si argina in uno scoglio.